Ecco i primi 75 anni con i Saveriani "Qui sono cresciute intere generazioni"

Domenica l’importante anniversario sarà celebrato nella parrocchia di Tavernelle anche con una storica mostra

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di Giacomo Giampieri

Non solo è un anniversario storico per i Saveriani. Ma anche per tutta Ancona che, domenica, potrà compiere un tuffo nel passato attraverso immagini e documenti per conoscere i 75 anni dall’insediamento della popolare congregazione in città. Era il 1947, infatti, quando fu inaugurata la Casa Saveriana di Posatora e i primi missionari si stabilirono nella Villa Fiorelli, un’antica dimora immersa nel verde. Da quel periodo cominciò un legame indissolubile con gli anconetani, e più in generale coi cittadini marchigiani, tanto è stato proficuo e radicato l’impegno dei Saveriani. Dalle giornate a contatto con la comunità alle mostre, fino agli incontri con i giovani per diffondere lo spirito missionario. E quei missionari passati da queste parti sono stati e sono protagonisti di un importante lavoro di volontariato ed educazione nel mondo, in paesi come Indonesia, Bangladesh, Camerun, Congo, Brasile, Giappone, Cina, Sierra Leone. In pratica quella casa, Villa Fiorelli, è stata un punto di riferimento. Per i giovani italiani, ma anche per spagnoli e scozzesi che, con la trasformazione in casa di noviziato negli anni ‘70, venivano preparati alla vita consacrata e per partire in missione. Ma ancor prima è stata un luogo di formazione per i ragazzi delle scuole medie provenienti da tutta la regione, come casa apostolica (seminario minore). Ragazzi che, a distanza di anni e una volta intrapresa la carriera professionale, ricordano con affetto e riconoscenza quegli anni, avendo mantenuto una duratura relazione di amicizia con i Saveriani. Basti pensare che qui scoprì la sua "vocazione" per il servizio medico tra i più poveri anche l’illustre dottore Carlo Urbani, il primo a identificare e classificare la Sars, dando la vita per combattere la malattia che poi lo uccise. Lo ha raccontato sua madre, riferendo che trascorreva le giornate a Posatora quando era studente universitario.

Nel 1982 cambiò tutto. La frana, la "Grande Frana Barducci", provocò danni ingenti alle strutture, portando all’inevitabile demolizione della casa pericolante. I Saveriani non si persero d’animo, anzi. Furono impeccabili "compagni di viaggio" di tutto il quartiere, mettendo a disposizione le loro strutture ove garantire le attività parrocchiali e ospitare intere generazioni di ragazzi per incontri conviviali, momenti di sport e ritiri.

Nel frattempo, però, servivano soluzioni più stabili e iniziarono i lavori di costruzione della nuova Casa dei Saveriani a Tavernelle, in via del Castellano, tra l’89 e il ‘90. L’attività di formazione del noviziato continuò senza sosta fino al 2011. Poi, con la mancanza di vocazioni in Italia, era fin troppo difficile gestire l’intero complesso e i superiori della Diocesi scelsero di trasferire la sede nell’attuale edificio tra Collemarino e Palombina Nuova (nel novembre 2020). Un percorso lungo 75 anni per i saveriani che, domenica 18 settembre, hanno organizzato una giornata di festa in presenza dell’arcivescovo di Ancona-Osimo Angelo Spina nella parrocchia di Tavernelle, che prevedrà alle 17 una celebrazione religiosa, anticipata da una mostra fotografica dal titolo ‘Missionari Saveriani, da 75 anni da Ancona inviati in tutto il mondo’. Seguirà, in serata, una cena per gli intervenuti. Uno splendido evento per tributare a dovere una congregazione che fa parte della storia della città, garantendo dal 1947 una presenza indispensabile.