REDAZIONE ANCONA

Elio porta in scena l’arte di Jannacci

"Ci vuole orecchio" è lo spettacolo che verrà proposto questa sera al teatro Gentile di Fabriano

Elio porta in scena l’arte di Jannacci

"Ci vuole orecchio", recitava il titolo di una canzone di Enzo Jannacci. Beh, Elio (quello delle Storie Tese) ce l’ha, e lo dimostrerà oggi (ore 21) al Teatro Gentile di Fabriano reinterpretando alla sua maniera Jannacci in uno spettacolo che si chiama come il brano, ‘Ci vuole orecchio’, che intreccia temi e stili apparentemente inconciliabili: allegria e tristezza, tragedia e farsa, gioia e malinconia.

Sul palco, nella coloratissima scenografia disegnata da Giorgio Gallione, assieme a Elio ci sono cinque musicisti, suoi stravaganti compagni di viaggio.

L’artista spiega che lo spettacolo "non è un omaggio a Jannacci, ma una ricostruzione di quel suo mondo di nonsense, comico e struggente. E’ un viaggio dentro le epoche di Jannacci, perché lui non è stato sempre uguale: tra i brani ci sono ‘La luna e` una lampadina’, ‘L’Armando’, ‘El purtava i scarp del tennis’, canzoni che rido mentre le canto. Ne farò alcune snobbate, come ‘Parlare con i limoni’ e ‘Quando il sipario calera`’. Perché c’è lo Jannacci comico e quello che ti spezza il cuore di ‘Vincenzina’ o ‘Giovanni telegrafista’, risate e drammi. Come è la vita: imperfetta. E nessuno meglio di chi abita nel nostro paese lo sa".

Elio racconta che "una volta ci siamo incrociati negli studi Rai. Lui ha bofonchiato qualcosa, io pure, lui non ha capito, io nemmeno. Sono un timido. Mai avrei avuto il coraggio di dirgli ‘sono un tuo fan’. Questo è il solo contatto che ho avuto con Enzo Jannacci. Ma una curiosità c’è: mio papà era stato suo compagno di classe, me ne parlava, me lo faceva ascoltare e mi faceva già ridere. Da adulto mi ha affascinato la dignità del comico che ha portato nella canzone d’autore e lo stile surreale della sua risata, che poi era il clima del Derby, il cabaret di Milano, che per ragioni anagrafiche ho mancato. Col senno di poi rimpiango di non avere avuto dieci anni di più: gli anni 70, dilaniati dal terrorismo, sul piano artistico sono stati tra i più liberi e rivoluzionari. In quegli anni ci sono tutti i miei dèi, uno di questi è proprio Enzo Jannacci".

Accanto a Elio sul palcoscenico ci sono Alberto Tafuri (pianoforte), Martino Malacrida (batteria), Pietro Martinelli (basso e contrabbasso), Sophia Tomelleri (sassofono) e Giulio Tullio (trombone). Le luci sono di Aldo Mantovani, le scenografie di Lorenza Gioberti, i costumi di Elisabetta Menziani.

Per informazioni: Teatro Gentile (0732 3644) e online su www.vivaticket.com.