Era l’incubo della madre: va in carcere

Il gip aggrava la misura cautelare per un 25enne che maltrattava e minaccciava la donna per avere i soldi della pensione

Riavvicinarsi alla madre, da cui doveva stare a distanza per un provvedimento del tribunale, gli costa la libertà e finisce in carcere. Il gip ha aggravato la misura cautelare ad un 25enne tunisino che il 1 aprile scorso era stato sorpreso sotto casa del genitore per avere dei soldi. Il giovane ha una denuncia pendente per maltrattamenti in famiglia dopo una serie di denunce fatte dalla madre che avrebbe subito comportamenti violenti da parte del figlio. Nove giorni prima che si rifacesse vivo nell’abitazione familiare, in via Macerata, era stato sottoposto ad un divieto di avvicinamento alla donna. A firmarlo era stato il gip ma il 25enne era tornato comunque alla carica ripresentandosi a casa della madre per cercare di spillarle i soldi appena presi dalla pensione. Con forza avrebbe oltrepassato la porta dell’abitazione, spintonando l’anziana donna ma una vicina di casa aveva visto tutta la scena e aveva chiamato la polizia. Dopo una goffa fuga il giovane era stato raggiunto e preso da una pattuglia delle Volanti che lo aveva arrestato per aver violato il dispositivo del giudice. Lo straniero si trovava vicino alla Coop del Piano e alla vista degli agenti aveva provato a negare di essere stato poco prima dalla madre ma questo non gli aveva evitato le manette.

"Sto solo passeggiando" aveva provato a giustificarsi con i poliziotti che avevano però già sentito anche la testimone e la madre. Entrambe avevano confermato che il figlio gli era piombato a casa, probabilmente perché sapeva che i primi giorni del mese lei riscuoteva la pensione. Il 23 marzo scorso il gip del tribunale dorico aveva emesso su di lui, già noto alle forze dell’ordine e con procedimenti penali pendenti (anche in materia di stupefacenti), una misura cautelare a seguito di diverse denunce fatte dalla madre che avrebbe subito ripetuti maltrattamenti e anche lesioni a seguito di aggressioni avvenute in casa. Il figlio le avrebbe chiesto continuamente soldi e quando lei si opponeva l’avrebbe più volte picchiata. "Ti faccio stuprare e uccidere" sarebbe arrivato anche a dirle una delle ultime volte prima del divieto di avvicinamento. Dopo le manette era stato portato in tribunale davanti alla giudice Elisa Matricardi che aveva convalidato l’arresto rimandato però al gip la decisione per un inasprimento o meno della misura da attuare. Nei giorni scorsi ha deciso per il carcere e per il 25enne si sono aperte le porte di Montacuto. Mercoledì doveva proseguire la direttissima per la violazione del divieto di avvicinamento, difeso dall’avvocato Filippo Paladini, ma il tunisino non è stato tradotto in tribunale quindi l’udienza è stata rinviata. Nel primo trimestre 2022 sono state 22 le persone denunciate per maltrattamenti in famiglia dalla polizia e 7 per stalking. Il questore ha emesso 7 ammonimenti per atti persecutori.

ma.ver.