PIERFRANCESCO CURZI
Cronaca

Finti vaccini, il Riesame verso il no: infermiere e avvocato restano dentro

Emanuele Luchetti rimane in carcere a Montacuto, confermati gli arresti domiciliari per Gabriele Galeazzi

Migration

di Pierfrancesco Curzi

Vaccini finti e sprecati per denaro, destinato a restare in cella Emanuele Luchetti, l’infermiere al ‘servizio’ dei no vax che rifiutavano la somministrazione del siero anti-Covid. L’istanza del Riesame sarebbe stata rigettata ieri dopo l’udienza al tribunale di Ancona sia per Luchetti che per l’avvocato Gabriele Galeazzi, uno dei presunti intermediari tra l’infermiere Asur operativo al centro vaccinale ‘Paolinelli’ alla Baraccola e i ‘clienti’. Il condizionale è d’obbligo visto che l’ufficializzazione del rigetto della misura cautelare in carcere per Luchetti, difeso dall’avvocato Marta Balestra, e degli arresti domiciliari per il legale del foro di Ancona ieri non è arrivata. Il deposito della decisione doveva avvenire entro la giornata, ma la comunicazione ufficiale arriverà soltanto oggi.

I difensori dei due imputati, presenti ieri in tribunale per il Riesame, avrebbero comunque ricevuto la comunicazione che le richieste di modificare il regime dei loro assistiti non erano andate a buon fine. Stesso discorso va fatto per gli altri soggetti coinvolti nell’inchiesta come utilizzatori finali delle finte dosi di vaccino per ottenere il Green Pass. Per una ventina di loro l’esito del Riesame è rimasto appeso a un filo fino al tardo pomeriggio di ieri.

I loro avvocati chiedevano la fine delle misure speciali, dall’obbligo di firma a quello di dimora. Se per Emanuele Luchetti la possibilità di una revoca dell’arresto in carcere coi domiciliari era apparsa subito abbastanza improbabile, qualche speranza, al contrario, la nutriva Gabriele Galeazzi, ieri presente nell’aula al quinto piano del Palazzo di Giustizia di Ancona. Galeazzi, accompagnato dalla moglie e dall’avvocato Riccardo Leonardi, è arrivato in tribunale attorno alle 9,30 e poco dopo è entrato nell’aula per l’udienza del Riesame che si è svolta a porte chiuse.

Il 17 gennaio, una settimana dopo il blitz della Squadra mobile nella sua casa del quartiere adriatico per arrestarlo, Gabriele Galeazzi non aveva risposto alle domande del gip Carlo Masini, che aveva poi firmato le misure cautelari. Ieri, al contrario, oltre a essere presente in aula, il noto legale dorico ha voluto rilasciare alcune dichiarazioni spontanee al giudice. Dichiarazioni, ha fatto sapere il suo difensore, non verbalizzate e di carattere personale, senza che Galeazzi entrasse nel merito dell’inchiesta. La memoria difensiva era stata depositata dall’avvocato Leonardi dieci giorni fa e su quel testo si basava la richiesta di modifica della misura cautelare. La speranza di Galeazzi e Leonardi, alla scadenza dei termini del Riesame, era quella di poter tornare libero.

L’udienza è durata poco più di mezz’ora e una volta uscito dall’aula Gabriele Galeazzi è tornato al suo domicilio potendo utilizzare un permesso per spostarsi in tribunale e tornare a casa. Emanuele Luchetti, al contrario, sarebbe dovuto arrivare in tribunale tradotto della polizia penitenziaria, ma ieri mattina in aula si è presentata soltanto la sua legale. La Balestra, per suffragare la richiesta degli arresti domiciliari per il suo cliente (ricordiamo che Luchetti è in cella a Montacuto dal 10 gennaio scorso) ha evidenziato al giudice il comportamento collaborativo tenuto dal suo assistito durante l’interrogatorio di garanzia del 13 gennaio scorso. L’incontro tra Luchetti e Galeazzi, il primo dopo lo scoppio del caso, alla fine ieri non c’è stato.