Ancona, focolaio Covid in una casa di riposo: trenta contagiati

Cinque ricoveri, un decesso a Rosora: erano tutti vaccinati. Una 86enne è morta, altri 4 hanno polmoniti e febbre. Personale in quarantena

Una foto d'archivio della casa di riposo Villa Celeste di Rosora

Una foto d'archivio della casa di riposo Villa Celeste di Rosora

Rosora (Ancona), 23 ottobre 2021 - Ci risiamo: scoppia un grosso focolaio in una casa di riposo, una di quelle rimaste Covid free nelle precedenti ondate. Sarebbero oltre 30 in questa struttura gli ospiti anziani risultati positivi (su un totale di 70 posti complessivi) nelle ultime ore e una quindicina gli operatori che hanno contratto il virus o sono in quarantena per contatto con chi ha contratto il Covid. Tutti erano vaccinati e avevano completato il ciclo a marzo.

Cinque anziani ospiti della casa di riposo di Rosora sono stati ricoverati negli ultimi due giorni al pronto soccorso dell’ospedale Carlo Urbani e uno di questi giovedì è deceduto: si tratta di una donna di 86 anni di Rosora con patologie pregresse. Gli altri quattro hanno difficoltà respiratorie e uno di loro è ricoverato al pronto soccorso e sottoposto a terapia di ossigeno con casco Cpap. La situazione all’interno della struttura, gestita dalla cooperativa Vivicare di Jesi, è complessa, mancano infermieri e operatori sanitari di nuovo molto difficili da reperire. L’Asur ha già inviato aiuti per rimpinguare gli organici specie gli infermieri e ha preso in carico la struttura indicando come agire per isolare il focolaio ed evitare il propagarsi del virus che, nonostante la doppia vaccinazione per ospiti e personale sanitario, ha preso campo non solo facendo ammalare ma anche uccidendo.

Il primo decesso avvenuto nei giorni scorsi in struttura non sarebbe stato inserito tra quelli Covid perché sarebbero in corso accertamenti per appurare la positività al virus. Quello avvenuto giovedì al pronto soccorso dell’ospedale Carlo Urbani riguarda invece con certezza una ospite risultata positiva al virus. Anche gli infermieri e il personale sanitario, tra i primi a essere vaccinati all’inizio dell’anno e con la terza dose imminente si sono ammalati. Sono a casa, la maggior parte residenti in Vallesina e hanno febbre, dolore alle ossa, tosse grassa e bronchiti.

Una situazione a dir poco drammatica che fa tornare alla mente l’incubo vissuto lo scorso anno in tante case di riposo anche della Vallesina con diversi focolai e tante vittime. Gli anziani più fragili tornano a subire le conseguenze di questo virus che non sembra più volersene andare. La struttura da come risulta era aperta alle visite ma ai familiari con green pass da vaccino o da tampone. Quindi a questo punto il sospetto è che il virus sia entrato da qualcuno vaccinato ma comunque veicolo di Sars Cov 2. Una ipotesi che spaventa in vista dell’inverno e con in mente le immagini ancora fresche del via vai di ambulanze dalle case di riposo verso l’ospedale. Al pronto soccorso dell’ospedale Carlo Urbani ieri c’erano quattro anziani ospiti della casa di riposo Villa Celeste, tutti con polmoniti e febbre, uno dei quali più grave e sottoposto a terapia semintensiva con erogazione di ossigeno tramite casco Cpap. Sono in attesa (ormai da oltre 48 ore) di trasferimento a Torrette o fuori provincia, non appena dovesse liberarsi qualche posto letto. In caso contrario potrebbe essere riaperta l’area Covid allestita con otto posti letto (rimasti vuoti fortunatamente nelle ultime settimane) all’interno della Broncopneumologia dell’ospedale jesino.