"Fontana multicolor, la città mai coinvolta"

Critica Confartigianato sul restauro delle Tredici Cannelle. La Cna amplia il caso: "Ci sono troppe brutture anche in pieno centro"

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di Ilaria Traditi

E’ diventato un caso il restyling della Fontana del Calamo e in particolare il rendering relativo alla nuova illuminazione a led che prevede anche luci colorate. Ora anche le associazioni di categoria scendono in campo per difendere quello che è uno dei simboli più rappresentativi della città, la Fontana detta "delle 13 Cannelle" di corso Mazzini. "Il tema manutenzioni in generale è cruciale per Ancona – sottolinea Marco Pierpaoli, segretario Confartigianato Imprese Ancona Pesaro – io avrei preferito un approccio inclusivo, partecipato, con il coinvolgimento della cittadinanza. Si poteva aprire un dibattito su quale illuminazione fosse più congeniale, non dimentichiamoci poi che tutta quell’area di Corso Mazzini ha anche vincolo di stagionalità e sarebbe opportuno che in ogni caso i lavori procedessero con velocità. Il rendering e le conseguenti polemiche ci hanno colti di sorpresa, per noi è importante rendere attrattiva quell’area anche pensando ai turisti e non ostacolando l’attività delle imprese che ci lavorano. Personalmente riguardo le luci sono per una valorizzazione del monumento che rappresenti al meglio la tradizione senza troppe innovazioni".

Entra nel dibattito anche Raffaele Giorgetti, presidente Cna Ancona ed esperto di visual e comunicazione. "L’illuminazione a led che verrà applicata alla Fontana del Calamo e, ormai a tutti i sistemi urbani, è una scelta inevitabile, sia per questioni economiche che estetiche. Il led di per sè può variare la temperature colore da fredda e calda, così come assumere colorazioni particolari in occasioni di eventi speciali. Per questo trovo auspicabile un uso esteticamente gradevole ed armonico della luce, che valorizzi il monumento tutto l’anno e non disdegno la possibilità di personalizzare una tantum le Tredici cannelle con una colorazione estemporanea". Ma precisa: "Da cittadino attento per mestiere a questioni estetiche non sono sempre favorevole alle illuminazioni usate in città. Apprezzo moltissimo l’illuminazione usata di recente in via della Loggia, mentre trovo scarsamente valorizzato il Duomo di notte, soprattutto per il suo valore simbolico nell’agorà della città. Se poi dovessimo estendere il discorso alle ‘brutture della città’, seguendo il discorso del mio amico Rodolfo Bersaglia, la questione si fa complessa. Ritengo che ad Ancona, a parte il suo fascino dovuto alla natura e alla geomorfologia, ci sia una bruttezza diffusa tollerata dai cittadini. La troviamo in modo eclatante in alcuni arredi urbani inconcepibili, come le appena rimosse panchine tecnologiche ma anche in brutture dovute alla scarsa manutenzione, oppure ad una tinteggiatura spaventosa di certi palazzi, oppure al catafalco che si sta costruendo di fronte al Panettone. Provate a salire da Piazza della Repubblica a Piazza Cavour, percorrendo Corso Mazzini: sembra di essere in una città bombardata. Rispetto agli altri capoluoghi marchigiani manca cura e manutenzione e, non a caso gentilezza diffusa, a partire dai commercianti".

In queste ore è anche partita una raccolta firme indetta dai cittadini per impedire al Comune di illuminare ogni mascherone come da rendering mostrato, chiedendo anche l’intervento della Soprintendenza delle Marche.