Ginesi: "Mi sento isolato e impotente"

L’ex console onorario della Federazione russa ha avuto problemi fisici: "La guerra è una maledizione"

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È un disperato grido d’aiuto quello del professor Armando Ginesi, convalescente dopo alcuni giorni di ricovero all’ospedale Carlo Urbani. È debilitato il noto critico d’arte e già console Onorario della Federazione Russa di Ancona. Il suo apparecchio acustico si è rotto e lui si sente "isolato" e "impotente". "Il mio apparecchio acustico Amplifon – spiega Ginesi lanciando il suo grido di allarme – è fuori uso da un mese ormai, metà di questo periodo l’ho trascorsa ricoverato in un reparto ospedaliero senza poter ricevere visite per via del Covid e senza poter scendere nemmeno dal letto. Abbiamo sollecitato più volte Amplifon per avere assistenza ma dopo numerosi tentativi ci hanno risposto che non hanno personale. Ma questo non dovrebbe essere un problema dell’azienda? E perché invece ricade sull’utente. Probabilmente non è così semplice da comprendere per tutti, ma per me questa è fonte di grande sofferenza ed isolamento. Per questo motivo non riuscendo a trovare assistenza, mi rivolgo al Carlino chiedendo per favore a chiunque possa fare qualcosa di farsi avanti". Il professor Armando Ginesi forte dei suoi due mandati alla guida del consolato russo ad Ancona cerca di seguire il conflitto ucraino e tutti i risvolti anche sul territorio. "La guerra – ha scritto dalla sua bacheca Facebook il professor Ginesi, pochi giorni dopo l’inizio dei bombardamenti, auspicando di risolvere presto i suoi problemi di salute per tornare ‘attivo’ - è una maledizione che spezza il cuore. Facciamo tutti insieme in modo che finisca al più presto. Ma vorrei che un antefatto - di cui non si parla mai o se ne parla poco e non correttamente - fosse motivo di riflessione. Gli Usa hanno una protesi militare che si chiama Nato e amici fedeli come l’Unione Europea. Dopo aver fatto entrare nella Nato gli Stati Baltici (Estonia, Lettonia, Lituania), con l’ingresso della Ucraina - che fortemente lo vuole - si completerebbe l’accerchiamento della Russia e l’installazione a Kiev di missili con testata atomica puntati sulla piazza Rossa di Mosca e in grado di colpire in cinque minuti. Perché? Dopo che Josep Borrell (alto rappresentante della politica estera dell’Europa) si è rallegrato perché i ricchi russi non faranno più spese a Milano, non festeggeranno compleanni a Saint-Tropez, né più acquisteranno diamanti ad Amsterdam, io non mi lamenterò più dell’inefficienza della classe dirigente politica italiana".

Sara Ferreri