In porto risuonano sirene di dolore per le vittime "Erano abilitati a seguire quella rotta"

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La sciagura del rimorchiatore Franco P. poteva essere più pesante. Il settimo marittimo che risultava ufficialmente come parte dell’equipaggio, infatti, si è salvato perché sin dalla partenza dal porto di Ancona, lunedì scorso era salito a bordo del pontone: "Probabilmente è stato assegnato lì dal comandante per controllare tutta l’attività di rimorchio. Un bilancio meno tragico di una tragedia che resta immane. I corpi di tre dei cinque marittimi sono stati recuperati, compresi i due anconetani, mancano gli altri due. Sono giornate molto dure per tutti noi". Così il comandante della Capitaneria di porto di Ancona, Donato De Carolis, che ieri ha voluto iniziare il suo intervento al convegno sulle Autostrade del Mare ricordando proprio la tragedia. Il settimo membro dell’equipaggio è un siciliano di 58 anni, originario di Pozzallo. A bordo del pontone c’erano altri dieci dipendenti della Ilma, la ditta con sede in via Vanoni ad Ancona. Tra questi anche altri due marchigiani, uno di Ancona e un altro di San Benedetto del Tronto. Tutti loro, rimorchiati ieri fino al porto di Bari, si trovano ancora a disposizione delle autorità inquirenti per ricostruire l’accaduto. Stando proprio al racconto dei testimoni oculari dell’affondamento, le cause non sarebbero da imputare al maltempo: "Io preferisco non fare fughe in avanti in questo momento _ ha aggiunto De Carolis _. Il troncone è sotto sequestro a Bari per accertamenti e le ipotesi possono essere tante, ma al momento dire qualcosa non serve. Le condizioni del mare non erano proibitive, ma il moto ondoso era consistente. Il tracciato della rotta tenuta dal comandante del rimorchiatore è stato registrato ed è regolare. Le rotte le decidono i comandanti e il rimorchiatore era abilitato a seguire quella tenuta da Ancona verso il porto di Durazzo". Alle 13 di ieri le sirene delle navi hanno suonato a pieno volume in solidarietà ai marittimi morti. Purtroppo questo rito struggente capita e significa che siamo davanti a tragedie del lavoro in ambito portuale. Dalle 9 alle 13, le organizzazioni sindacali di categoria hanno proclamato uno sciopero di quattro ore e organizzato un presidio proprio alla banchina 3 del Molo Rizzo dove sono ormeggiati i rimorchiatori. Rabbia a tristezza tra i colleghi delle vittime anconetane, Andrea Massimo Loi e Luciano Bigoni: "Chiediamo che le leggi sui criteri di sicurezza a bordo vengano aggiornate per evitare ulteriori tragedie. Una legislazione che è indietro addirittura al secolo scorso _ attaccano Roberto Ascani, Fit-Cisl, Emanuele Cingolani Uiltrasporti e Valeria Talevi Filt-Cgil _. Lasciamo che la magistratura faccia le sue indagini ed esprimiamo solidarietà ai lavoratori del porto. Queste disgrazie non devono più accadere".