Influenza, il primario: "Mai visto un virus con così tanta violenza"

Sempre gravi i due pazienti, il primario del pronto soccorso: "Non erano vaccinati"

I due pazienti affetti dal virus H1N1 sono ricoverati nella clinica di rianimazione

I due pazienti affetti dal virus H1N1 sono ricoverati nella clinica di rianimazione

Ancona, 24 marzo 2018 - Restano stazionarie nella loro gravità le condizioni delle due persone ricoverate da alcuni giorni in rianimazione all’ospedale regionale di Torrette a causa dei postumi durissimi di un banale attacco influenzale. Si tratta di una donna pesarese di 59 anni ed un 49enne di Agugliano. La loro prognosi resta riservata e non è chiaro quanti giorni saranno necessari per capire l’evoluzione dei loro quadri clinici. Due casi analoghi (un terzo, un uomo di 55 anni dell’Anconetano che per fortuna ha risolto il suo problema dopo aver corso un serio rischio ed è stato trasferito di recente in un reparto di degenza ordinaria) caratterizzati da alcuni dettagli: persone non anziane, senza malattie pregresse degne di nota e tutte e due con difficoltà respiratorie preoccupanti.

Due pazienti passati dal pronto soccorso prima del ricovero nel reparto intensivo della clinica di rianimazione dell’ospedale del capoluogo: «Ricordo bene entrambi i casi - spiega il primario del pronto soccorso, il dottor Aldo Salvi - e confermo quanto detto. Quadri clinici molto importanti con peggioramento dei sintomi cardiorespiratori. Erano anni che non ci capitavano situazioni di questo genere, a conferma che il ceppo della stagione influenzale 2017-2018 è stato particolarmente virulento. Oltre ai due di cui parla lei ne ricordo altri, una frequenza preoccupante. Le cause? Non le so dire se il vaccino sia stato tarato in maniera adeguata al ceppo influenzale di riferimento. Comunque parliamo di persone abbastanza giovani, di una fascia di età che tendenzialmente non si vaccina se non in presenza di qualche problematica sanitaria specifica».

Oltre alla neve, alla pioggia e al freddo, i primi mesi del 2018 passeranno alla storia per le conseguenze dell’influenza. Il picco lo hanno raggiunto proprio questi casi gravissimi, con i pazienti che rischiano parecchio. Problemi respiratori molto forti, al limite dell’ipossia, con effetti anche letali. Influenza che nel 2018 ha messo ko tantissima gente. Le temperature invernali di questi giorni, ad una settimana da aprile, contribuiscono a peggiorare la situazione e a colpire la cittadinanza: «Certo il numero di pazienti che vediamo per influenze è minore rispetto a gennaio – aggiunge Salvi –, ma di casi ce ne sono, ne seguiamo ancora e ne ricordo anche di recenti. In linea generale sempre abbastanza potenti».