Influenza 2018, ad Ancona due persone in Rianimazione

Grave recrudescenza dell'epidemia del ceppo H1N1. Gravi un anconerano di 49 anni e una pesarese di 59

L'influenza fa ancora paura

L'influenza fa ancora paura

Ancona, 23 marzo 2018 - Ricoverati in rianimazione a causa del ceppo influenzale stagionale. Un’influenza degenerata, tanto da costringere i medici anconetani a ricoverare tre persone nell’ultimo mese nel reparto intensivo dell’ospedale regionale di Ancona. Uno, dopo giorni di trattamento farmacologico, è stato dimesso di recente e trasferito in un reparto ordinario: gli altri due pazienti, invece, restano in gravi condizioni. Il 2018 passerà alla storia come l’anno in cui la virulenza influenzale ha provocato danni molto seri alla popolazione dai tempi del 2009-2011, con casi sfociati in influenze di tipo H1N1. 

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È la prima volta che all’ospedale di Torrette si presentano tanti casi analoghi in forma aggravata. E quello che colpisci maggiormente è l’età, cioè persone ancora giovani e in condizioni di salute di partenza abbastanza buone. Nello specifico, in questi giorni sono ricoverati nella clinica di rianimazione dell’ospedale di Ancona due casi molto seri. Si tratta di una donna residente a Pesaro di 59 anni e un uomo di 49 anni di Agugliano, in provincia di Ancona. I loro quadri clinici sono davvero gravi e sono monitorati h24 dal personale medico del reparto diretto dal professor Abele Donati. Le loro prognosi restano riservate e il percorso è molto delicato. Ieri il loro quadro clinico era stazionario rispetto al giorno precedente, pur nella sua gravità. 

Un segnale di ottimismo arriva dal fatto che pochi giorni fa un terzo paziente, un uomo residente nell’Anconetano, anche lui di mezza età, fumatore e in abbondante sovrappeso, finito in rianimazione a causa di un attacco influenzale durissimo, si è ripreso ed è uscito dal reparto intensivo per essere trasferito in un reparto di degenza ordinaria dello stesso nosocomio dove seguirà il proprio decorso.

Le analisi cliniche dei casi in questione hanno confermato il virus H1N1 per la donna pesarese, mentre non vi sono certezze assolute per il 49enne di Agugliano. Quello che è certo, non siamo di fronte ai casi sporadici del passato, quando le persone finite in rianimazione erano molto più anziane e con quadri clinici pregressi molto delicati. Insomma, l’influenza rappresentava una sorta di accelerante. No, stavolta si tratta di persone apparentemente senza disturbi particolari, gente più o meno sana colpita dal virus influenzale della stagione in corso. 

Un virus che, come accennato in precedenza, particolarmente violento e che rappresenta un precedente vitale per epidemiologi ed esperti del settore. Casi clinici di questo genere, se risolti, non hanno alcun tipo di conseguenza, nessuna ricaduta; il problema semmai è quello di riuscire ad uscirne, visto che un attacco influenzale di questo tipo può portare addirittura alla morte. Si tratta di un virus che va a colpire l’apparato respiratorio, bloccando quasi totalmente il passaggio dell’aria. Respirazione compromessa fino ad uno stato di ipossia, quando cioè non arriva ossigeno al cervello e questo innesca una serie di conseguenze negative anche a livello cerebrale.