"Io, mamma coraggio contro i soprusi dei bulli"

Patrizia Guerra, educatrice con 16 anni di arti marziali alle spalle porterà in città l’esperienza dei City Angels di Milano: "Mio figlio vittima"

Migration

di Marina Verdenelli

È una educatrice, ha 41 anni, ha fatto 16 anni di arti marziali e ora vuole sensibilizzare la città contro i baby bulli e gli atti di vandalismo che vedono al centro ragazzini poco più che maggiorenni. Si chiama Patrizia Guerra ed è lei la mamma che in queste settimane si è messa in contattato con il gruppo dei City Angels di Milano, di cui il Carlino ne ha già dato notizia, per portare quella realtà fatta di guardiani in abiti civili che aiutano a mantenere la sicurezza anche ad Ancona, e con la sindaca Valeria Mancinelli.

Una mamma coraggio che ha deciso di uscire allo scoperto per costruire qualcosa di buono. "Ho deciso di espormi – spiega Patrizia – per sensibilizzare la città in cui vivo, Ancona.

Purtroppo mio figlio è stato vittima due volte di baby bulli per questo ho deciso di impegnarmi in prima linea nella speranza che si possa muovere qualcosa e si posso arrivare ad una soluzione per certi fenomeni". Il figlio di Patrizia è stato aggredito una prima volta nel 2019, a fine estate, lungo corso Garibaldi, alle 22.

Un gruppo di ragazzini se l’erano presa con lui e altri suoi amichetti ma la fortuna quel giorno volle che Patrizia era in centro e arrivò giusto in tempo per evitare che il figlio si facesse male sul serio. Vide un bullo stringergli la testa per dargli un pugno ma lei riuscì a bloccarli le braccia. Il 24 settembre scorso il figlio è stato rapinato da due ragazzi di colore in piazza Roma, ai bagni pubblici.

"So che quei ragazzi sono stati identificati – dice la mamma – ma non so se sono stati presi provvedimenti. Mi auguro di sì. Fa male vedere che accadano certe cose ma fa ancora più male vedere che quando succedono nessuno interviene. Io dopo il secondo episodio potevo reagire in due modi. Il primo più diretto, dettato dalla rabbia che ti porta a dire adesso vado da chi ha fatto questo e gli do una lezione, il secondo più ragionato a creare qualcosa di buono. Io ho scelto il secondo. Tramite mio marito, che aveva letto dei City Angels, mi sono messa in contatto con l’associazione ma c’era bisogno anche dell’appoggio della sindaca con cui sono riuscita ad avere un incontro. A lei ho chiesto di darmi coraggio per andare avanti su questa strada e ci siamo quasi. Fare volontariato apre il cuore, si tocca la realtà vera, vorrei trasmettere tutto questo ai bulli e a chi deturpa la città".