"La mia scuola resta chiusa L’aria non è ancora salubre"

Il provvedimento controcorrente della dirigente del Savoia-Benincasa, Rucci: "La procedura Covid dice di tenere le finestre aperte, ma così è impossibile"

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"Noi non riapriamo, c’è una procedura anti Covid che prevedere di arieggiare le classi tenendo la finestra aperta se fuori è ancora caldo e facendo una prova l’istituto si è riempito di puzza di bruciato. L’aria non è salubre". Così la preside del Savoia-Benincasa, Alessandra Rucci, ha deciso di tenere chiusi i plessi oggi e domani, controcorrente rispetto alla scelta del Comune resa nota ieri mattina e che indicava che le scuole oggi potevano riaprire.

La dirigente scolastica ha comunicato la decisione anche attraverso la pagina Facebook del suo istituto che comprende due scuole superiori, entrambe in via Marini e in linea d’aria di fronte al porto e quindi anche all’ex Tubimar che ieri ha continuato ad immettere la puzza dell’incendio anche se le fiamme erano tutte domate. "Provvederemo con la didattica a distanza – ha spiegato la Rucci – già collaudata durante il lockdown e con tutti gli strumenti necessari che ci permetteranno di raggiungere tutti gli studenti a casa. Fino all’ultimo abbiamo provato a far capire all’amministrazione comunale che non era il caso di riaprire le scuole con il forte odore che si sente ancora fuori. Io stessa ho fatto una prova questa mattina (ieri, ndr) lasciando aperta la mia finestra e mi sono ritrovata la stanza piena di puzza di fumo. Sembrava che fosse bruciata la mia scuola. Noi abbiamo dei protocolli rigidi che ci sono stati dati e che dobbiamo osservare con i ragazzi in classe".

Per la dirigente questo particolare forse non sarebbe stato attentamente valutato dal Comune anche se si è tentato di far arrivare negli uffici preposti il messaggio. "Sarebbe stato meglio prolungare la chiusura in questa fase di emergenza – continua la dirigente – i ragazzi, parliamo di classi anche con 25 alunni, a scuola ci devono stare per molte ore, in una stanza chiusa, con l’emergenza pandemica non è pensabile perché può girare il virus quindi ho ragionato pensando alla salute dei miei ragazzi. Anche un giorno in più sarebbe stato sufficiente ma il Comune ha deciso diversamente per cui noi ci siamo organizzati in altro modo".

Le lezioni, oggi e domani (la scuola non è sede di seggio elettorale quindi sarebbe rimasta aperta anche sabato), ci saranno ma gli studenti le seguiranno a casa, dai propri computer. "Non sarebbe stato possibile nemmeno effettuare la pulizia in tempo – osserva la Rucci – perché con il plesso chiuso un giorno non sono venute nemmeno le bidelle e i davanzali e anche gli interni hanno residui di cenere che è arrivata fin quassù. So di scuole con studenti più piccoli, che non possono fare la didattica a distanza, che apriranno ma con preoccupazione perché in certe zone, anche più vicine al porto, la puzza è maggiore". E’ il caso della Da Vinci agli Archi, proprio fronte porto, dove le insegnanti dovranno fare una scelta, se aprire e far arieggiare respirando qualche fumo ancora residuo o tenere chiuso con il rischio Coronavirus.

ma. ver.