La nomina a Civitavecchia è l’inizio dello strano affare

L’ingegnere inizia la sua carriera nei porti con l’incarico avallato dalla sindaca. Raggi, ma nel suo curriculum le esperienze richieste spuntano da un mese all’altro

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"Non ritengo di poter affermare che sussistano ‘comprovati’ requisiti di ‘esperienza e qualificazione professionale nei settori dell’economia dei trasporti e portuale’, come richiesto dalla legge. Sarebbe quindi opportuno che l’amministrazione proponente la nomina procedesse agli approfondimenti necessari per chiarire le discrepanze evidenziate dall’esame del curriculum e per valutare l’effettiva esperienza maturata dall’ing. Matteo Africano nel campo dell’economia portuale". Sono le parole con le quali il deputato del Pd Davide Gariglio, nella Commissione Trasporti della Camera ha concluso, come relatore, la bocciatura di proposta di nomina di Africano a presidente dell’Aurtorità portuale di Ancona.

E il Carlino, in attesa delle verifiche che Gariglio chiede, ha cercarto di vederci chiaro in questa vicenda. E quello che è emerso propone un quadro ancora più intricato che nasce ben prima dell’iter che il ministero ha avviato lo scorso anno per ricoprire il ruolo di presidente dell’Authority di Ancona.

Partiamo dalla fine del 2016. Il Comune di Roma presenta un avviso pubblico per designare un componente nel comitato di gestione dell’Autorità portuale di Civitavecchia. Tra i requisiti, si legge, "avere una comprovata competenza tecnica, culturale e amministrativa attinente l’incarico da ricoprire, nello specifico una qualificazione professionale nei settori dell’economia dei trasporti e portuali". Le domande si possono presentare entro il 25 novembre del 2016. L’ingegnere Africano presenta un curriculum entro la scadenza nel quale si evince una spiccata esperienza sul fronte edilizio come pianificatore e progettista con incarichi proprio fino allo stesso anno e, quasi come postilla alla fine del curriculum, quello di aver fatto parte e presieduto la commissione urbanistica dell’Ordine degli Ingegneri di Roma.

Passano i mesi, il Comune di Roma procede con la selezione e il nome di Matteo Africano si fa strada, ma nel febbraio del 2017, alcuni mesi prima della nomina fatta dalla sindaca della capitale Virginia Raggi, il curriculum dell’ingegnere ha una novità: come primo punto delle esperienze professionali compare la dicitura "Membro della Commissione dell’Ingegneria della Navigazione" sempre dell’Ordine degli Ingegneri di Roma con inizio di appartenza dal 2016 a oggi (febbraio 2017). Una presenza in questa commissione che lo stesso Ordine degli Ingegneri certifica con un documento nel quale si ribadisce che "quale membro della Commissione ha svolto un eccellente lavoro". Non ne abbiamo dubbio. Ma le questioni sono altre. Perchè l’ingegnere Africano nel curriculum del novembre 2016 non cita la sua presenza nella Commissione Navigazione mentre ricorda quella della Commissione Urbanistica? E’ curioso come nel breve volgere di poco più di due mesi compare la presenza nella Commissione Navigazione che, certo, potrebbe essere avvenuta in quelle settimane. Ma allora come fa l’Ordine degli Ingegneri di Roma a sottolineare "l’eccellente lavoro svolto da Africano nella Commissione Navigazione" in così poco tempo? In due mesi Africano avrebbe affrontato l’approfondimento "all’interno dei settori marino e portuale degli aspetti tecnici costruttivi di sicurezza e antinquinamento delle navi durante la navigazione e durante il riparo e la sosta delle stesse nei porti".

Insomma davanti a questi curriculum "altalenanti" e rassicurazoni che arrivano dall’Ordine degli Ingegeneri di Roma, la sindaca Raggi avalla la nomina di Africano nel Comitato di gestione del porto di Civitavecchia come rappresentante della Capitale.

Ed è partendo da qui che possiamo arrivare ai giorni nostri. I dubbi proposti dal Pd alla Camera si ripresentano anche nel 2016 e chissà se al tempo la sindaca di Roma avrebbe proceduto ugualmente alla nomina. Sta di fatto che la presenza nel Comitato di Civitavecchia fa da rampa di lancio per Africano che acquisisce punti per poter arrivare ad altri traguardi anche se il far parte del Comitato di gestione nulla ha a che fare con esperienze in ambito portuale ma è una nomina politica senza operatività.

Infine un ultimo passaggio. L’ingegnere Africano nel curriculum visibile sul sito dell’Authority di Civitavecchia cita tra le sue consulenze quella per la società Apit di Singapore per la quale ha svolto una serie di progetti. Dalla visura di questa società si evince come la sede romana si trova negli stessi uffici dell’azienda di costruzioni della famiglia dell’ingegnere. Forse si sarà trattato di un favore visto che alla direzione dell’Apit a Singapore ci sarebbe un altro parente di Africano.

Alfredo Quarta