La Regione: "Vacciniamo studenti e prof"

E’ la richiesta avanzata al Governo dall’assessore Filippo Saltamartini: "Potrebbe essere la seconda fase dopo le dosi ai sanitari"

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di Marina Verdenelli

Il dibattito scuola aperta-scuola chiusa potrebbe ben presto essere risolto se la proposta dell’assessore alla Sanità delle Marche nella conferenza Stato-Regioni sarà accettata: "Vacciniamo studenti e insegnanti subito dopo il personale sanitario e gli ospiti delle Rsa", ha avanzato Filippo Saltamartini. Intanto fa sapere che per la regione ha chiesto più vaccini e soprattutto ha proposto di richiamare i medici in quiescenza che hanno usufruito di "Quota 100" per la campagna di inoculazione.

Sulla questione della didattica a distanza è intervenuto anche Marco Ugo Filisetti, direttore dell’ufficio scolastico regionale: "Massimo rispetto per tutte le opinioni ma il tavolo che si è riunito il 4 gennaio scorso, dove c’erano tutti i rappresentanti, genitori, insegnanti, studenti e sindacati, tutti i portatori d’interesse, ha detto di comprendere la scelta della Regione, anche io l’ho compresa. Bisogna tenere duro e fare sacrifici, il diritto allo studio non è leso, la scuola è aperta, le lezioni si fanno".

Contattato dal Carlino, ha detto la sua: "Mi sfugge il problema – spiega il direttore – intanto la scuola non chiude e il diritto allo studio è garantito anche se non tutti fatto lezione in presenza. Nel primo ciclo, gli studenti sono tutti in classe al cento per cento. Siamo tutti d’accordo che riteniamo utile che si ritorni alla didattica in presenza quanto prima, questo è unanime, tutti lo auspichiamo ma dal tavolo di confronto abbiamo tutti compreso le ragioni perché questo adesso non è possibile. Il ritorno è stato garantito per chi non si poteva fare a meno, per i disabili e per le lezioni di laboratorio. Queste sono in presenza. Che poi ci siano dei contestatori che dicono che debba svolgersi tutta in presenza da subito è opinione rispettabilissima". Per Filisetti il diritto allo studio è esercitato in presenza ove necessario per "il momento particolare che si sta vivendo" e la data del 31 vale "salvo nuovi dati che consentano prima la ripresa in presenza anche degli altri studenti".

Su quali misure adottare il direttore precisa che "non lo stabilisce la piazza ma le autorità scolastiche preposte". Sul fatto di tornare in presenza il direttore dice di "comprendere le ragioni sanitarie che hanno portato il presidente a prendere la decisione dell’ordinanza che non sospende l’attività didattica". All’ufficio scolastico non risultano studenti che hanno abbandonato la scuola per il perdurare della dad. "Non abbiamo ritiri di massa – conferma Filisetti – abbiamo appena finito il monitoraggio dei frequentanti e sono gli stessi che avevamo a settembre. Ai ragazzi dico di tenere duro, di fare sacrifici e restare uniti come si è sempre fatto nei periodi della storia che hanno vissuto momenti difficili".