Lavora e percepisce il reddito di cittadinanza

E’ stato scoperto e denunciato dai carabinieri: ha volutamente omesso di comunicare la propria posizione di addetto alle vendite

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Da quasi un anno percepiva il reddito di cittadinanza, ma in realtà lavorava: i carabinieri lo scoprono e lo denunciano. Si tratta di un 41enne originario dell’Albania ma residente da oltre dieci anni in Vallesina. Secondo quanto accertato dai carabinieri della stazione di Cupramontana il quarantunenne, per ottenere il beneficio economico previsto dalla legge, ha volutamente omesso di comunicare nelle varie documentazioni la propria posizione lavorativa. L’uomo risulta, infatti, inquadrato come addetto alle vendite presso una ditta individuale intestata a un suo familiare e operativa fuori regione. Di conseguenza è stato accertato dai militari che non aveva i requisiti per ottenere il finanziamento, preso invece per svariati mesi ed è stato denunciato. Dovrà rispondere di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche e per indebito conseguimento di reddito di cittadinanza. E sarà chiamato a restituire quanto indebitamente percepito. E’ questo l’esito di uno dei tanti controlli messi in campo dalla compagnia di Fabriano anche su questo fronte. La normativa sul reddito di cittadinanza, prevede la reclusione da 2 a 6 anni, per chi fa o utilizza dichiarazioni o documenti falsi oppure omette informazioni dovute al fine di ottenere indebitamente tale beneficio. ll reddito di cittadinanza si compone di due parti: una integra il reddito familiare fino alla soglia di 6mila euro moltiplicati per la scala di equivalenza l’altra, destinata solo a chi è in affitto, incrementa il beneficio di un ammontare annuo pari al canone di locazione fino ad un massimo di 3.360 euro. È prevista anche una integrazione per famiglie proprietarie della casa di abitazione, laddove sia stato acceso un mutuo: in questo caso l’integrazione, pari al massimo alla rata del mutuo, non può superare 1.800 euro. L’importo complessivo, sommate le due componenti, non può comunque superare i 9.360 euro annui (780 euro mensili), moltiplicati per la scala di equivalenza e ridotti per il valore del reddito familiare.

Sara Ferreri