Lavori alla Mole, stop al contratto Per il cantiere ora è tutto da rifare

Il tribunale di Treviso ha dato ragione all’azienda che si era tirata indietro per i prezzi non più competitivi. Ora il Comune ha dieci giorni per presentare il ricorso ma si rischia un lungo rinvio per concludere il restyling

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di Pierfrancesco Curzi

Intervento di recupero della Mole, la ditta incaricata chiede e ottiene lo scioglimento del contratto, il Comune presenta un reclamo ma intanto il cantiere, già fermo da tempo, rischia di restare inoperoso a lungo. I rischi dietro un appalto pubblico sono dietro ogni angolo, ne sa qualcosa l’amministrazione comunale, alle prese con un’altra bega che rischia di lasciare il segno. Una vicenda a colpi di carte bollate dopo che la ditta in questione, con sede in Veneto, ha presentato il cosiddetto ‘Concordato in bianco’, ossia, in parole povere, la possibilità di recedere da un contratto d’appalto. La ditta ha presentato l’istanza al tribunale fallimentare di Treviso che le ha accordato la possibilità di sciogliere il contratto col Comune dorico. La possibilità di rimettere in funzione quel cantiere al più presto con la stessa ditta è pari a zero; di fatto il contratto è stato sciolto, ma al Comune resta la possibilità di non soccombere nel procedimento visto che di mezzo c’è un importante questione economica pendente.

Difficile, ma non troppo, ipotizzare le cause della marcia indietro dell’impresa veneta che si è aggiudicata l’appalto nel 2018. In questi cinque anni, specie negli ultimi due, tante cose sono cambiate, compresa la recente bolla speculativa sui prezzi dei materiali finiti alle stelle e in grado di modificare i termini di un accordo tecnico. Se nel 2018 i prezzi erano tali da risultare convenienti per l’impresa in questione, ora la situazione è drammaticamente cambiata. Potrebbe essere questo il motivo scatenante il contenzioso, ma non se ne possono escludere altri a priori in questo momento. Ciò che conta davvero è che la giunta si ritrova col cerino in mano e oltre al danno della tranche di lavori fermi a tempo indeterminato potrebbe arrivare la beffa di un reclamo nullo con una notevole perdita di soldi. Dopo la sentenza di primo grado della Olicar, che ha condannato l’amministrazione a pagare 400mila euro all’impresa che aveva in gestione l’appalto multiplo sull’energia, adesso la sentenza avversa del tribunale fallimentare trevigiano. La notifica del provvedimento che autorizza lo scioglimento del contratto è arrivata pochi giorni fa, adesso l’amministrazione ha tempo dieci giorni per presentare il reclamo.

Intanto lo stop dei lavori per l’appalto della Mole, intervento 3, si prolunga: "Scorrere la graduatoria dell’appalto per affidare l’intervento a chi seguiva non è possibile – spiega l’assessore ai Lavori pubblici Paolo Manarini – I termini dell’appalto sono cambiati, penso ai prezzi soprattutto che nel giro di pochi mesi sono lievitati del 20-30%. L’unica possibilità di accorciare i tempi è quella di indire una nuova gara con i prezzi aggiornati e capire se sia possibile inserire questo stralcio all’interno del Piano di Rigenerazione Urbana".