Lo "stregone" prometteva miracoli Fisioterapista e osteopata tarocco

Il Gip interdice un 60enne fabrianese dopo le indagini dei carabinieri: faceva persino trasfusioni di sangue e ozonoterapia

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Prometteva un seno più grande attraverso delle semplici iniezioni di gas e di scacciare via dal corpo grazie ad un’acqua ‘curativa’ i pericolosi metalli pesanti che sarebbero contenuti nel tampone per la ricerca del Covid 19. Ma anche di curare patologie psichiatriche attraverso iniezioni di sangue sulla cervicale_ fisioterapista e osteopata ‘stregone’ fabrianese indagato e interdetto dalla professione. A

parziale conclusione delle investigazioni, il Gip, letta la richiesta avanzata dalla Procura che ha condiviso il quadro probatorio presentato dai carabinieri dell’aliquota operativa del Nor di Fabriano, ha ritenuto dover applicare all’uomo, sessantenne nato e residente a Fabriano, un provvedimento cautelare, con carattere di massima urgenza, consistito nell’interdizione dalla professione di fisioterapista osteopata ma anche nel sequestro dello studio e di ogni strumento medicale.

Secondo le indagini l’uomo, in assenza di qualsiasi titolo abilitativo, avrebbe esercitato abusivamente la professione medica sottoponendo a visite mediche innumerevoli soggetti, prescrivendo loro medicamenti, cure, percorsi terapeutici, ed effettuando esami diagnostici, addirittura trasfusioni di sangue, spesso ponendosi in contrasto con le prescrizioni di personale medico a cui i pazienti parallelamente si rivolgevano. Ma anche tenendo una condotta mirata alla somministrazione di medicinali imperfetti o alterati, spesso da lui stesso realizzati, con trattamenti galenici o altri antibiotici ma senza avere i titoli necessari. Il falso fisioterapista e osteopata avrebbe messo in campo, anche mediante pratiche disconosciute alla scienza, trattamenti trasfusionali o all’ozono, vietati al di fuori della professione medica e comunque inadeguati a un utilizzo sanitario. Lo avrebbe fatto inducendo le persone che vi si rivolgevano anche a tacere sul trattamento ricevuto, quindi essendo consapevole, secondo gli inquirenti, dell’illecito adottato. Avrebbe utilizzato ozono di pessima qualità che sarebbe anche da evitare nell’ambito veterinario, una sostanza che potrebbe provocare effetti collaterali anche gravissimi.

E ancora la pratica dell’uso di presunte cellule staminali, mediante prelievi ematici, trasfusioni e infusioni di sangue in ambulatorio con l’elevato rischio della vita o comunque di effetti collaterali gravissimi. Il sessantenne avrebbe prelevato sangue per scopi ancora da chiarire, probabilmente per praticare trasfusioni al medesimo paziente, senza il rispetto delle procedure sterili. Somministrava presunti antibiotici dal lui stesso preparati in modo galenico, in luogo di antibiotici autorizzati e prescritti da medici a pazienti gravati da patologie anche molto gravi. Le punture di ozono o altri gas in realtà avrebbero iniettato aria con il rischio di microembolie. Ma non è tutto perché tra le pratiche del fisioterapista ‘stregone’ c’era anche l’applicazione diretta sul bulbo oculare malato di gas ozono di scarsa qualità.