Ancona, mamma muore a 48 anni e dona gli organi per altre vite

Il gesto generoso di Olga e dei suoi familiari dà speranza a tanti pazienti. Il centro trapianti di Torrette: "Serve personale"

Olga Fedulova, 48 anni, mamma di origini russe, morta  a causa di un’emorragia cerebrale

Olga Fedulova, 48 anni, mamma di origini russe, morta a causa di un’emorragia cerebrale

Ancona, 12 dicembre 2019 - Da una vita spezzata dalla malattia alla speranza per i pazienti in attesa: la donazione degli organi di una mamma consente di vivere a tante persone. Il dono è quello nato dal sacrificio di Olga Fedulova, 48 anni, mamma di origini russe, ma per tanti anni in Italia, deceduta alla fine della scorsa settimana a causa di un’emorragia cerebrale. Il mese scorso la donna si era sentita male e durante la fase riabilitativa all’interno di un centro specializzato in provincia di Macerata un ulteriore problema l’ha condannata. A quel punto le speranze si sono spente definitivamente. Tuttavia, dalla tragedia è stato possibile trarre un lato positivo, ossia l’eccezionale dono a livello di organi. Il coordinamento regionale dei trapianti, diretto dalla dottoressa Francesca De Pace, e il centro trapianti dell’ospedale di Torrette, guidato dal professor Marco Vivarelli, hanno portato a compimento un lavoro incredibile. Dal corpo di Olga Fedulova sono stati prelevati il cuore, i polmoni, i reni, il fegato, il pancreas, i tessuti e le cornee, insomma tutto ciò che era possibile. In poche ore, successive al prelievo, tutti gli organi elencati sono stati trapiantati, dentro e fuori dalle Marche. Grazie a lei e ai suoi familiari, tutte queste persone avranno una chance in più di vivere.

Martedì nella chiesa di Posatora, il quartiere dove Olga Fedulova viveva assieme alla sua famiglia, si sono svolti i funerali della mamma a cui erano presenti tantissime persone. La donazione degli organi resta un fattore centrale di una società civile e grazie alle capacità dei professionisti del centro trapianti di Torrette, oltre all’intervento sulla donna di 48 anni, in pochi giorni sono stati effettuati altri prelievi. Tra mercoledì e sabato scorsi quattro quelli effettuati dall’équipe dell’ospedale regionale, oltre a quello della Fedulova altri tre pazienti deceduti, tra cui due a causa di altrettanti incidenti stradali.

Il rapporto tra il coordinamento regionale e i chirurghi è fondamentale: «In questa fase l’attività è massima – spiega la dottoressa De Pace – il sistema sta lavorando a livelli pazzeschi ed è sotto stress. Soltanto nei primi dieci giorni di dicembre ci sono stati sei accertamenti di morte sfociati in prelievi e trapianti che hanno coinvolto anche altri ospedali oltre al Torrette. Noi facciamo il possibile, ma abbiamo bisogno di un supporto, di personale, tra cui un medico». Grande importanza sul fronte delle donazioni è legata al progetto pilota partito dalle Marche del 2013, ossia la collaborazione con gli uffici anagrafe per la dichiarazione volontaria da fornire al momento di richiedere o rinnovare la carta d’identità: «Le Marche, in questo senso, sono una regione virtuosa – precisa la coordinatrice regionale dei trapianti – Oltre a quel progetto, ora implementato, è molto importante anche la convenzione firmata con la Regione Umbria per intervenire anche su pazienti che arrivano da quel territorio visto la nostra eccellenza nei trapianti».