
di Nicolò Moricci
Mascherine obbligatorie in tutto il territorio marchigiano, pure all’aperto, 24 ore su 24. Mascherine nei luoghi pubblici al chiuso e all’aperto, negli spazi di pertinenza dei luoghi e dei locali aperti al pubblico. C’è l’obbligo anche nelle piazze, in strada e là dove possano crearsi assembramenti, anche spontanei o occasionali.
L’ordinanza del neo governatore Francesco Acquaroli allarga dunque il raggio temporale dell’obbligo mascherine. Fino a qualche giorno fa, infatti, erano imposte in caso di assembramenti dalle 18 alle 6. Ma cosa ne pensano i cittadini dell’adozione di queste misure? "Giusto provvedimento per evitare una recrudescenza del covid-19", fa notare Gilberto Toccaceli, in compagnia del figlio e quindi senza mascherina. "Non ci sono alternative in questo momento. È l’unica via per uscirne". Anche Cosma Tulipano, in compagnia di un’amica, non indossa la mascherina: "Siamo all’aperto e c’è il sole. E i raggi solari – spiega Tulipano - riducono la carica infettante del virus. Bene l’ordinanza, ma credo vada fatta rispettare di più al chiuso, dove l’aria si satura, impregnandosi di germi". Paura del contagio? "Temo il ritorno della movida, alcuni ragazzi fanno poca attenzione".
L’anconetano Lorenzo Mirarchi sa della nuova ordinanza, ma è a volto scoperto, in centro, con un amico: "Dovrei indossarla, lo so. Ma col mio amico ci conosciamo talmente bene da essere quasi congiunti, spiega. "In giro – continua Mirarchi – c’è ignoranza e non penso che i cittadini rispetteranno il provvedimento. Quindi, sì ai controlli a tappetto per arginare la pandemia".
Camilla Cerioni lavora in piazza Roma, tra la gente. Com’è la situazione con l’entrata in vigore della nuova ordinanza? "Sono i giovani a rispettare poco le regole. Gli adulti sono più responsabili. In centro, il 60% della gente indossa la mascherina. Invece, sabato notte, in piazza del Papa, c’erano pochi controlli e diversi assembramenti. Servirebbe la presenza fissa delle forze dell’ordine per il rispetto di questo provvedimento". Per la pizzaiola Ornella Shehu "l’attenzione sta progressivamente calando. I nostri tavoli sono correttamente distanziati, ma ci sono clienti che, all’esterno, li spostano. I vigili? Subito dopo il lockdown passavano spesso, ora molto meno. Serve buon senso e disciplina: senza responsabilità rischiamo di tornare ad un nuovo lockdown e io perderei il lavoro". Secondo Giorgio Gaddoni "tutte le misure sono utili per contrastare il virus, ma bisogna che i cittadini le rispettino. Servono più controlli". Un’ordinanza che sarebbe dovuta arrivare prima? "No – prosegue Gaddoni – perché il nostro indice di contagio era ridotto. Prevenire è meglio che curare". "Noto che i ragazzi dai 20 ai 26anni rispettano poco le regole: hanno una percezione del pericolo inferiore. Però, gli altri sono ligi", sottolinea Luca Giacomini. Jessica Lioci: "Però io rispetto le regole: non voglio essere sanzionata".