Maxi sequestro della Finanza: ci sono anche beni in eredità per oltre mezzo milione di euro

Ci sono anche beni, tra Ancona e Macerata, ricevuti in eredità per oltre 500mila euro tra quelli sequestrati dalla Guardia di Finanza di Macerata a un professionista indagato nell’ambito dell’inchiesta ‘K2’. L’indagine, che aveva portato alla scoperta di una colossale frode fiscale e riciclaggio internazionale che coinvolgeva 300 persone in tutta Italia, alla fine di gennaio aveva visto la Guardia di Finanza dare esecuzione a un decreto di sequestro preventivo emesso dal gip del Tribunale di Macerata per 4,2 milioni a carico di 13 professionisti tra avvocati, commercialisti e imprenditori. Secondo l’accusa sarebbero responsabili, a vario titolo, dei reati di riciclaggio, autoriciclaggio, impiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita, trasferimento fraudolento di valori, aggravati dal carattere di ‘transnazionalità’. Nei confronti di uno dei professionisti coinvolti nell’inchiesta era stata disposta la misura cautelare reale per quasi 600mila euro corrispondenti al presunto profitto di reati; ma l’esecuzione del provvedimento aveva consentito di sottoporre a vincolo solo poche migliaia di euro perché l’interessato non risultava intestatario di nessun bene immobile o mobile registrato. Grazie al costante monitoraggio dei rapporti bancari riconducibili al professionista e ad altre indagini, i finanzieri hanno scoperto che alcune settimane dopo l’esecuzione del sequestro di gennaio, l’indagato era venuto in possesso di disponibilità finanziarie ed era divenuto titolare di un ingente complesso di terreni e fabbricati ubicati nelle province di Ancona e Macerata. La finanza ha dunque esteso il sequestro a questi beni: denaro per quasi 3mila euro, otto unità immobiliari 21 terreni per oltre 26mila mq, per un valore totale stimato in oltre 500mila euro.