
L’ambulanza, i carabinieri e la polizia sul posto (Foto Effimera)
Senigallia (Ancona), 27 gennaio 2018 - Una tragedia shock, di quelle che tolgono il respiro. Un ragazzino di soli 14 anni si è tolto la vita ieri sera impiccandosi nella sede del gruppo Scout del Cngei di Senigallia. La notizia è rimbalzata in tarda serata in città, quando è stato ritrovato il corpo, attorno alle 21.30. Ora i carabineri stanno cercando di ricostruire l’accaduto. La morte potrebbe risalire anche al pomeriggio. Quello che sembrava un normale pomeriggio di convivialità, di confraternita e di amicizia si è trasformato in un incubo. Un gesto senza un apparente perché quello compiuto dal ragazzino di 14 anni, figlio adottivo di una famiglia nota in città, che si è tolto la vita impiccandosi all’interno della sede degli Scout situata lungo lo Stradone Misa.
Non sono stati trovati biglietti d'addio sul luogo del ritrovamento: tra gli accertamenti in corso ci sono anche quelli sul telefonino del giovane, per verificare se in quei frangenti abbia inviato sms o altri tipi di messaggi, e su altri dispositivi elettronici per ricostruire l'accaduto.
L’adolescente frequentava da tempo il gruppo Scout del Cngei dove condivideva da anni esperienze, giochi, uscite e momenti di crescita insieme ai suoi coetanei e agli educatori. E proprio in quel luogo per lui così significativo ha scelto di morire compiendo un gesto impensabile. Dalla prima ricostruzione di quanto accaduto svolta dai carabinieri il 14enne si sarebbe recato alla sede Scout nel corso del pomeriggio per partecipare ad alcuni incontri con altri compagni. Al termine delle attività, approfittando del momento dei saluti e della partenza alla spicciolata di tutti, il ragazzino sarebbe rimasto all’interno della sede da solo.
Ed è in quel momento che ha trovato il coraggio di prendere una corda e di compiere il gesto estremo. Quando sono arrivati i responsabili in sede, per le attività serali, la tragedia si era già consumata. L’orrore e lo shock di trovare quel corpo appeso ad una trave del tetto sono stati immensi. Subito è stato chiamato il 118 anche se purtroppo il corpo era già senza vita. Immediatamente è stato avvertito anche il presidente del Cngei Maurizio Perini che, arrivato sul posto, è stato colpito da un forte stato di shock. Alla sede del Cngei sono arrivati anche i carabinieri, che conducono le indagini per capire cosa possa aver spinto un ragazzo di 14 anni a togliersi la vita, e una pattuglia della Polizia. A loro è toccato l’ingrato compito di avvertire i genitori del ragazzino. E' prevista l'autopsia, per fugare ogni dubbio.
Sul posto è arrivato anche il medico legale che ha constatato il decesso del giovane a causa del soffocamento provocato dalla corda. Per oltre due ore i carabinieri hanno raccolto le testimonianze degli educatori che si trovavano in sede il pomeriggio e hanno cercato di avere informazioni sulle attività che il 14enne svolgeva per cercare di capire se ci potesse essere stato qualcosa di particolare ad aver spinto il giovane al gesto estremo. Gli inquirenti ricostruiranno anche il contesto in cui è maturata la decisione del ragazzino di togliersi la vita. Una tragedia che si è consumata nel silenzio, presumibilmente intorno all’ora di cena. «Non ci siamo accorti assolutamente di nulla - riferisce uno dei residenti dirimpettai dell’edificio dove ha sede il Cngei - ci siamo resi conto che era successo qualcosa di grave perchè abbiamo visto le luci dei lampeggianti dei carabinieri ma non avremmo mai potuto pensare ad una tragedia del genere. E’ davvero una disgrazia».
SCONVOLTI I COMPAGNI - I compagni e i responsabili scout si stringono attorno alla famiglia del ragazzo. "Una tragedia improvvisa e inimmaginabile ha colpito la famiglia del Cngei (Corpo nazionale giovani esploratori ed esploratrici italiani; ndr) - hanno commentato i responsabili scout -. È doveroso rispettare in silenzio questo enorme dolore che ancora fatichiamo a comprendere". Gli amici non avevano capito lo stato d'animo del ragazzo: fino a qualche ora prima, aveva riso e scherzato con loro mentre preparavano materiali per l'uscita del giorno seguente.