REDAZIONE ANCONA

Nel 2020 fu un giudice Risultava tra i colpiti: si tirò fuori dal processo

Nel 2020 fu un giudice Risultava tra i colpiti: si tirò fuori dal processo

Un caso simile, con la trasmissione degli atti a L’Aquila, ma a processo già iniziato, si era verificato a dicembre del 2020, per l’alluvione del 3 maggio del 2014, che colpì Senigallia. Anche in quella occasione ci furono dei morti, 4 in tutto, e 180 milioni di euro di danni per l’esondazione del Misa. Furono gli avvocati della difesa a presentare l’eccezione perché un giudice del tribunale di Ancona figurava tra i danneggiati dell’alluvione. Si appellarono allo stesso articolo 11 del codice di procedura penale che prevede di spostare la competenza in un tribunale diverso da quello dove esercita un giudice che è rimasto danneggiato dai fatti oggetto del processo. A L’Aquila si era ripartiti dall’udienza preliminare e a marzo del 2022 la gup Guendalina Bucella aveva rinviato a giudizio gli otto imputati solo per l’accusa di inondazione colposa. Il non luogo a procedere era stato deciso per tutti gli altri reati contestati: l’omicidio colposo, le lesioni personali, l’omissione di atti d’ufficio e il falso che nel frattempo, per il tira e molla giudiziario, si erano prescritti. Per i fatti del 2014 si sta già tenendo il processo in Abruzzo. Imputati ci sono gli ex sindaci di Senigallia Luana Angeloni e Maurizio Mangialardi, oggi capogruppo Pd in consiglio regionale, il comandante dei vigili urbani Flavio Brunaccioni, Gianni Roccato dell’ufficio tecnico del Comune, l’ex dirigente della Provincia Massimo Sbriscia, l’ingegnere Alessandro Mancinelli, consulente del Comune, il presidente dell’autorità di bacino Mario Smargiasso e Libero Principi, funzionario lavori pubblici della Regione. Dopo l’improcedibilità dichiarata dal tribunale di Ancona, gli otto imputati erano stati rinviati a giudizio dalla gup abruzzese il 2 marzo dello scorso anno. Il dibattimento stenta ancora a decollare. Il processo infatti doveva aprirsi il 1 dicembre scorso (dopo un rinvio tecnico di giugno), ma difetti di notifica hanno fatto slittare ancora due volte l’inizio del dibattimento. Il 16 febbraio scorso, nell’ennesima udienza fissata, si sono ravvisati altri difetti di notifica ad alcune parti offese quindi l’alluvione del 2014 non è entrata nemmeno alle questioni preliminari. Prossima udienza il 12 aprile, fissata in via straordinaria, dopo la protesta di alcuni avvocati degli imputati che da nove anni attendono di fare chiarezza sui fatti contestati. Stando alle accuse il Comune di Senigallia non sarebbe stato pronto a fronteggiare l’alluvione, nonostante l’allerta diramata, che colpì la cittadina e nemmeno i rischi. Sarebbe mancata la manutenzione del fiume e la prevenzione.

ma. ver.