Nicola Sbano morto, Ancona dice addio all'avvocato e politico

Il vice sindaco dell’era post tangentopoli è scomparso a 84 anni, erede di una tradizione repubblicana che ha a lungo governato questa città

Nicola Sbano

Nicola Sbano

Ancona, 9 agosto 2020 - Avvocato giuslavorista, politico con incarichi nell’amministrazione comunale dorica e uomo di cultura. Con Nicola Sbano se ne va un personaggio poliedrico e di altri tempi, ma soprattutto una persona di grande umanità.  

Sbano, 84 anni, è morto ieri mattina nella sua abitazione del quartiere Adriatico al termine di un percorso di malattia. Lascia le figlie Arianna, giudice del lavoro del tribunale di Ancona, e Giulia con un carico alla Politecnica delle Marche, il genero e collega Andrea Nobili e il nipote, anche lui Nicola. A marzo, in pieno lock down, l’avvocato Sbano aveva perso la moglie Stella Maria, compagna di una vita. Oltre al dolore immenso per la perdita familiare aveva costretto Sbano a vivere in solitudine domiciliare il periodo più duro dell’emergenza.

Nei cinque mesi successivi alla morte della moglie le condizioni dell’avvocato sono andate lentamente peggiorando fino al triste epilogo di ieri mattina. Subito fissate le esequie, il funerale si svolgerà domani pomeriggio (ore 15) nella chiesa del Sacro Cuore di via Maratta. La notizia della morte di Nicola Sbano si è diffusa ieri in mattinata suscitando il dolore e il ricordo dei tanti che in vari modi hanno avuto a che fare con lui nel complesso dei mille ambiti in cui è stato impegnato.  

La sua grande curiosità, infatti, lo ha visto dividere la sua vita e la sua carriera in tre settori caratterizzanti. Innanzitutto il suo lavoro, il versante dell’avvocatura, giuslavorista e civilista. Nicola Sbano ha svolto vari incarichi di rappresentanza, anche su scala nazionale, e fatto parte del comitato scientifico per la storia dell’avvocatura istituita dal Consiglio nazionale forense. Allo stesso tempo ha anche diretto il gruppo di lavoro e la relativa collana storica dell’Ordine degli avvocati di Ancona.  

È tuttavia la politica la parte della sua vita per cui sarà maggiormente ricordato e non a caso. Nicola Sbano, assessore comunale al patrimonio, ma soprattutto vicesindaco della prima giunta guidata da Renato Galeazzi nel 1993. Il Paese si apprestava ad uscire da ‘Mani Pulite’ e Ancona cercava faceva i conti con l’era Longarini e le famose incompiute. Quella giunta ha rappresentato uno spartiacque per la politica anconetana in un periodo in cui emerse il ruolo vitale di alcuni sindaci di città importanti, Orlando a Palermo, Rutelli a Roma, Bassolino a Napoli e tanti altri. La città cambiò faccia e questo cambiamento lo si deve anche al ruolo fondamentale di Sbano, braccio destro di Galeazzi, figura chiave e pacata di una giunta di centrosinistra che da allora continua a guidare il capoluogo dorico.  

Nicola Sbano, in realtà, non era originario di Ancona, essendo nato a Taranto il 3 febbraio del 1936, ma va considerato anconetano a pieno diritto o comunque d’adozione visto che si era trasferito nella città dorica con la sua famiglia ancora in tenera età. Giovanissimo si appassionato alla politica su un versante laico e liberale, aderendo al Partito Repubblicano italiano e all’Associazione Mazziniana. Per alcuni anni è stato segretario cittadino del Pri e responsabile dello storico giornale ‘Il Lucifero’.