"Non me la sono sentita di aumentarmi l’indennità proprio ora"

"Sapevo di essere probabilmente l’unico ma non me la sono proprio sentita di aumentarmi l’indennità, specie in questo particolare momento storico". Così Sauro Ragni, primo cittadino di Staffolo, poco più di 2mila anime uno dei Castelli di Jesi nonché vicepresidente della Provincia aveva spiegato perché aveva deciso di rinuncia a quasi 300 euro al mese di aumento di indennità. Ora quei fondi sono tornati indietro. "Il Comune non li può utilizzare – spiega Ragni – ma vengono restituiti al Ministero, quindi allo Stato a tutti noi. Credo che sia doveroso rinunciare in un momento storico come questo in cui siamo alle prese tutti, Comuni compresi con incredibili aumenti legati al costo dell’energia, del gas e non solo. Non rifiuto perché non ho bisogno o perché chissà quanto io sia benestante. Chi ha deciso questo e chi accetta questo aumento predica bene ma razzola male. Anche i parlamentari di recente si sono aumentati lo stipendio, lo trovo davvero inopportuno". È stato proprio Sauro Ragni a far diventare l’anno scorso, Staffolo, paese natale dell’appuntato Domenico Ricci, autista e scorta di Aldo Moro morto nella strage di via Fani il 16 marzo del 1978 (proprio due giorni fa il 44esimo anniversario), "capitale di tutte le vittime del terrorismo". Ha voluto e inaugurato "il muro della memoria" che riporta i 381 nomi delle vittime degli anni di piombo e delle mafie. Geometra responsabile dell’ufficio tecnico del vicino Comune di Cupramontana, Sauro Ragni (Pd) si arrabbia quando gli dici che gli aumenti sono automatici e decisi dallo Stato. Ma quanto ‘guadagna’ e a quanto rinuncia? "Ad oggi – ha spiegato il primo cittadino - ho un’indennità di 665,67 euro lordi al mese perché nel 2020 è stata aumentata. Prima erano 468 lordi. Con questo aumento previsto dalla legge sarei salito di poco meno di 300 euro al mese, essendo io dipendente e non libero professionista. Forse per qualcuno è poco ma è un segnale".

Sa.fe.