"Centrale a idrogeno, rischi senza spiegazioni"

Il Pd all’attacco dell’amministrazione comunale, mentre la Lega difende l’operazione: "Sarà anche un’opportunità per bonificare l’area"

"Centrale a idrogeno, rischi senza spiegazioni"

"Centrale a idrogeno, rischi senza spiegazioni"

Futuro dell’ex Montedison, tra centrale ad idrogeno, polo culturale e impianto fotovoltaico. Dopo i dettagli forniti dal sindaco Stefania Signorini in Consiglio comunale martedì 16 aprile, botta e risposta tra il Pd (che aveva presentato un’interrogazione a riguardo) e la Lega (che a Falconara, senza simbolo di partito, sostiene la maggioranza).

Per i dem, la risposta data "non fa che rimarcare la totale sudditanza nei confronti della Regione e la totale ignoranza di questa amministrazione su quanto accadrà nel proprio territorio – l’intervento –. Dicono che dovranno aspettare luglio per conoscere il progetto, ma intanto il sindaco lo valuta positivamente. Così, senza sapere molto, a scatola chiusa, mentre sarebbe auspicabile che pretenda di conoscere il progetto fin nei più piccoli dettagli".

Il Pd accusa anche sulle ricadute occupazionali, economiche e sul ricorso al Tar della proprietà del terreno riguardo il diniego del Ministero dell’Ambiente per la lavorazione sperimentale sul posto di un certo tipo di rifiuto: "Non si sa nulla", l’accusa. I democrat si dicono anche preoccupati per gli abitanti di Rocca Mare, che "si troveranno tra una centrale a idrogeno e una raffineria, senza possibilità di fuga in caso di incidente rilevante. La centrale a idrogeno sarà anche green ma parliamo di gas compresso, quindi la possibilità di esplosione sussiste". Per loro serve una Commissione urgente, "la chiediamo da gennaio". Il sindaco, proprio in Consiglio, ha annunciato la futura convocazione.

A difesa della Prof, si diceva, la Lega, che critica un Pd che "non manca mai di mantenere il suo indirizzo esclusivamente ideologico e superficiale". Gli esponenti locali del Carroccio sorridono rispetto alla presunta sudditanza dell’amministrazione nei confronti della Regione. "Poco importa che l’operazione derivi da un bando che accede ai fondi Pnrr, gestito dalla stessa Regione all’interno di un ampio progetto volto allo stimolo verso realtà di produzione di energia sostenibile e rinnovabile".

Ancora: "Ci si aggrappa alla necessità di conoscere i più piccoli dettagli tecnici, stimolando maliziosamente la paura di una parte di cittadinanza che, dalle parole dette in Consiglio, può immaginare una nuova bomba ad orologeria sul territorio, tralasciando il lato politico delle scelte", richieste a un amministratore pubblico e "che abbiano ricadute positive sul territorio tutto. In quest’ottica, un impianto di produzione di idrogeno da fonti green e rinnovabili è una opportunità notevole per una transizione energetica sostenibile". L’altro aspetto non secondario, per la Lega, "l’opportunità di vedere bonificato un territorio che da anni ha destato serie preoccupazioni in tema di inquinamento".

Giacomo Giampieri