Odissea adozioni per 146 cani dell’allevamento

Trecastelli, si tratta dell’ultimo gruppo di animali che erano stati sequestrati: bloccate le analisi per monitorare lo stato di salute

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Allevamento sequestrato a Trecastelli, le associazioni chiedono un tavolo tecnico. Ignote le condizioni e il futuro di 146 cani che dovrebbero essere sottoposti a test per monitorare le loro condizioni di salute. La vicenda ha avuto inizio a gennaio 2021, quando fu disposto il sequestro dell’allevamento a causa delle spaventose condizioni in cui erano detenuti gli animali parte dei quali affetti da brucellosi canina, una zoonosi trasmissibile anche all’uomo. Enpa, Lav, Leidaa, Lndc Animal Protection e Oipa così come l’Associazione di Osimo Amici Animali, si sono subito attivate e hanno fornito un supporto concreto in termini di cibo, cucce, medicinali, antiparassitari e inviando i propri volontari e veterinari per aiutare e supportare le attività di accudimento, socializzazione e inserimento di circa 300 cani in famiglia. Continui inviti alle adozioni da parte dei volontari, anche con il supporto di alcuni studi veterinari della zona che si sono presi a cuore la vicenda e tutt’ora assistono gratuitamente, in caso di bisogno, le famiglie che si sono prese cura dei cagnolini. Ora la situazione è in fase di stallo: "Nonostante le nostre formali richieste, da qualche mese non abbiamo più notizie sia dei test che dovevano essere effettuati sui 146 cani trasferiti a Ostra Vetere, e della loro possibile adozione, sia di test a cui dovrebbero essere sottoposti i cani rimasti nell’allevamento per poter monitorare le loro condizioni di salute – spiegano i volontari –. Lo stesso silenzio avvolge anche l’avvio dei protocolli terapeutici necessari ad individuare una cura innovativa per i cani ancora positivi a questa zoonosi finora poco conosciuta e non presente in Italia. Abbiamo scritto un’ennesima sollecitazione urgente alla Asur, all’Izs di Teramo, al Ministero della Salute e alla Regione, alla luce del fatto che queste lungaggini hanno ricadute sul benessere e la salute degli animali coinvolti ma anche sui fondi pubblici dato che i costi di gestione sono a carico della Regione e quindi dei contribuenti. Abbiamo quindi richiesto nuovamente un incontro nonché di procedere rapidamente ai test e all’avvio dei protocolli terapeutici preannunciati".