MARINA VERDENELLI
Cronaca

Omicidio di Sirolo Video dell’arresto al setaccio "Hai ammazzato un ragazzo Dov’è il fucile con la fiocina?"

L’avvocato che segue la famiglia della vittima ne ha chiesto una trascrizione scritta dettagliata. E’ ritenuto importante per focalizzare la reazione e lo stato d’animo dell’indiziato del delitto.

di Marina Verdenelli

E’ stata fatta una trascrizione scritta dettagliata del contenuto del video amatoriale che un residente ha fatto domenica sera a Falconara, quando l’algerino 27enne Fatah Melloul, è stato fermato e ammanettato dai carabinieri dopo quattro ore di ricerche. A richiederla è stato il legale che sta seguendo la famiglia dell’albanese 23enne Klajdi Bitri, ucciso da una fiocina di un fucile per pesca subacquea che gli è arrivata in petto. L’avvocato Marina Magistrelli ha incaricato Luca Mengoli, della Delta Investigazioni, per avere una traccia scritta sul contenuto di quell’audio. E’ ritenuto importante per focalizzare la reazione e lo stato d’animo dell’indiziato del delitto durante la cattura e della fidanzata che era con lui e che è stata presente anche al litigio stradale scoppiato a Sirolo. "Vediamo se ce l’hai qui". "Il fucile della fiocina dove sta? Il fucile con la fiocina dov’è? Oh! Erika? Vai nei casini pure tu, il fucile con la fiocina dove sta?". In questo passaggio, riportato nella trascrizione, un militare esorta proprio la giovane, 23enne, studentessa originaria dello jesino, a collaborare perché anche la sua posizione sul delitto che ha portato alla morte del giovane albanese potrebbe essere in bilico. La ragazza non risulta ancora indagata. Uno dei due carabinieri che hanno già bloccato il fidanzato si rivolge a lei per chiedere conto della fiocina che stanno cercando. A dire dove sta la fiocina è l’algerino, mentre è faccia a terra e con le manette ai polsi. "Sta lì dentro nella busta" dice. Uno dei due carabinieri incalza: "Eh dov’è? Lascia, lascia qua...lascia sta qua". E di nuovo l’algerino: "Dentro la busta, nella busta, scusa". Poi sempre Melloul parla rivolgendosi alla fidanzata che sta lì a pochi passi da lui: "Amore vai a casa, meglio così. Amore scusa, amore ti amo amore". Lei dice qualcosa che però non si capisce poi se la prende con la gente che passa. I carabinieri esortano un passante ad andarsene. "Ohhh, te ne vai o no?". Ma l’uomo risponde: "Abitiamo qua noi".

Dal momento del fermo l’algerino sembra non credere che è successo qualcosa di grave infatti chiede cosa ha fatto. "Hai ammazzato un ragazzo" gli risponde il militare e lui si dispera più volte con frasi come queste "l’ho ammazzato, sul serio l’ho ammazzato?". Il carabiniere annuisce e lui risponde chiedendo scusa alla ragazza "scusami amore scusami". Prima di portarlo via un carabiniere chiede alla ragazza: "Erika mi servono le chiavi della macchina. Dammi le chiavi della macchina, vieni con noi".

Per trascrivere il contenuto vocale c’è voluto del tempo. "Ho lavorato con programmi di pulizia dell’audio – spiega Mengoli – che cercano di coprire i rumori che non c’entrano nulla aumentando il volume di quello che invece serve sentire. Una volta caricata la traccia il programma fa questa operazione da solo. E’ possibile capire anche il tono con cui certe parole vengono dette. In questo caso la persona a tratti piangeva mentre parlava e sembrava sorpreso". Intanto, oggi alle 10 in Albania, si terranno i funerali di Klajdi Bitri dopo il rientro nel suo Paese.