Omicidio-suicidio: gesto disperato d’amore

Filottrano, il parroco don Pierluigi Pesaresi: "Una tragedia che ci lascia sbalorditi, nessuno si sarebbe aspettato tutto questo"

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"Una coppia meravigliosa con Antonio che per anni ha accudito praticamente ogni giorno Ida con grande delicatezza e dedizione. Una tragedia che ci lascia sbalorditi". E’ ancora incredulo e sgomento Don Pierluigi Pesaresi, della parrocchia Sant’Ignazio di Loyola a Filottrano, parrocchia che si trova ad appena trecento metri dalla villetta dove sabato si è consumato l’omicidio suicidio. Una comunità attonita l’indomani dall’incredibile atto che ha portato via in pochi istanti due vite. "Nessuno si sarebbe mai aspettato una tragedia di questo tipo – aggiunge il parroco –. Ida era molto malata le avevano dato sei mesi di vita anni fa ormai. Ma lui la curava con una delicatezza unica, con grande garbo e dedizione. Li conoscevo e la nostra parrocchia portava loro periodicamente la comunione". Per chi li conosce si è trattato di un gesto disperato di amore di una coppia molto unita. Le salme sabato notte dopo tutti i rilievi effettuati in casa sono state trasportate all’obitorio di Torrette e sono a disposizione dell’autorità giudiziaria. Oggi sarà deciso se effettuare accertamenti o se liberare le salme per effettuare i funerali nella parrocchia Sant’Ignazio di Loyola. Una tragedia scoppiata per la sofferenza di Antonio Pireddu, ex carabiniere, nel vedere la propria moglie stare male, ormai da diversi anni. Pireddu, 60anni nato a Liegi, in Belgio, ma di origini sarde era appuntato dei carabinieri in pensione da circa cinque, dopo aver lavorato al Norm di Osimo. Il suo sarebbe un gesto meditato probabilmente almeno dalla notte precedente: non aveva portato via l’immondizia lasciata fuori dalla porta. Di solito lo faceva sempre in maniera più che puntuale. Ore quelle di sabato mattina che sarebbero state per lui di profondo sconforto. Poi l’ultima telefonata al figlio attorno alle 12. Nell’intervallo tra le 12 e le 16 Antonio, seduto al capezzale della moglie Ida Creopolo, 59enne molisana, affetta da una malattia autoimmune, ha puntato la sua pistola prima alla tempia della moglie, poi contro se stesso. Due colpi ben calibrati, mortali. Pireddu dopo un infarto che, sei mesi fa, lo aveva colto in casa ma da cui era riuscito a salvarsi dando l’allarme al 118 al telefono ultimamente sarebbe caduto in depressione probabilmente per la situazione della moglie inferma e a cui i medici non lasciavano speranze. E così sabato, non ha visto altro davanti a sé che la via di fuga della morte che avrebbe liberato entrambi dalle sofferenze.

Sara Ferreri