"Partigiano Capannini, eroe della liberazione"

La sorella di Eraclio ha donato al Comune una lettera scritta dal fratello prima di morire fucilato per mano dei tedeschi

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La lettera del partigiano Eraclio Capannini scritta prima di essere fucilato dai tedeschi donata al Comune di Jesi assieme alla sua medaglia d’argento al valor militare. La lettera che scrisse il partigiano Eraclio Cappannini prima di essere fucilato dai tedeschi, il 5 maggio 1944 sotto le mura di Arcevia è stata appena donata da sua sorella Maria Luisa Cappannini (detta Maria Grazia). "Sono il giovane Cappannini Eraclio, prigioniero dei tedeschi – si legge nella lettera -. Nulla può salvarmi dalla fucilazione. Chi trova il presente è pregato di farlo avere alla mia famiglia, sfollata da Jesi a Serra de’ Conti presso il contadino Carbini. Cari genitori, parenti tutti: il mio ultimo pensiero sarà rivolto a voi ed alla mia, alla nostra cara Patria che tanti sacrifici chiede ai suoi figli. Non piangete per me, vi sarò sempre vicino, vi amerò sempre anche fuori del mondo terreno; voi sarete la mia sola consolazione. Siate forti come lo sono stato io. Salutatemi tutti i miei conoscenti. Vostro per l’eternità: Eraclio. Bacioni alla piccola Maria Grazia. Ringrazio perennemente il latore". La donazione riveste carattere liberale ed è ispirata "dall’amore per il fratello e per l’intera comunità (…) e dalla determinazione che nessuno dimentichi il suo gesto eroico per la liberazione della Patria". Nato a Jesi l’8 gennaio del 1924, studente all’Istituto industriale di Foligno, Eraclio Cappannini nel novembre del 1943 si unì ai partigiani della Brigata Garibaldi nella lotta armata contro i nazifascisti. Nominato Capo di Stato Maggiore, nel gennaio del 1944 partecipò ai combattimenti contro i nazifascisti a Serra San Quirico e nell’aprile successivo a quelli nei dintorni di Cabernardi. Per stroncare le azioni dei partigiani, i tedeschi sottoposero la zona ad un massiccio rastrellamento e fu proprio in quella circostanza che Cappannini fu catturato con i suoi compagni Giuseppe Latieri, Giuseppe Milletti, Marino Patrignani e Dealdo Scipioni. A lui, nell’80, il Comune ha dedicato la scuola di via King. L’originale della lettera sarà conservato nell’Archivio Storico comunale, la medaglia sarà esposta nella sala Planettiana della biblioteca.