Dopo acqua e fango, il terremoto: oggi riaprono le scuole in tutti i Comuni dell’hinterland ma restano chiuse a Senigallia insieme a tutti gli edifici comunali. Questo 2022 non dà tregua alle Marche, colpite al cuore dall’alluvione dello scorso 15 settembre e a distanza di quasi due mesi dall’evento a far paura è ancora il terremoto. Quella che alle 7.07 di ieri è stata avvertita sulla spiaggia di velluto ed il suo hinterland ha avuto una magnitudo leggermente inferiore a quella che, nel 1930, aveva distrutto l’intera città.
Quasi un minuto in cui la terra ha iniziato a tremare, rovesciando libri e suppellettili, ma anche quadri e sedie. Paura e crisi di panico, ma anche cadute improvvise e in poco tempo il Pronto Soccorso è tornato a boccheggiare, ma per molti, a farla da padrona è stata ancora una volta la paura.
La stessa che vivono i residenti della Zona Rossa ogni volta che piove, ieri mattina invece, a differenza dell’acqua il terremoto non ha risparmiato alcun quartiere della città. Qualche minuto dopo la scossa, i sindaci hanno comunicato la chiusura delle scuole di ogni ordine e grado, per consentire ai tecnici di effettuare i sopralluoghi e rilevare eventuali danni.
Nessun danno a Barbara, ma solo tanta paura: "La nostra gente è già tanto provata, con il terremoto ora abbiamo chiuso il cerchio come si suol dire – spiega Riccardo Pasqualini, sindaco di Barbara - "Un altro grande spavento che si aggiunge a quello, ancora non smaltito, dell’alluvione" - le parole del vice sindaco di Ostra - altro Comune particolarmente martoriato dal nubifragio di settembre. Un’altra calamità che ha aggravato le situazioni già precarie di molte famiglie alluvionate che a Senigallia ora temono per la stabilità delle loro abitazioni. I tecnici del Comune sono si sono subito attivati per effettuar sopralluoghi in tutti gli edifici di proprietà comunale, in modo da poter consentire ai dipendenti, di rientrare negli uffici. Nessun danno è stato rilevato: solo in Cattedrale e nella Parrocchia del Porto sono caduti alcuni pezzi di cornicione e intonaci. Entrambe sono rimaste chiuse in attesa di altri accertamenti. Chiusa invece la chiesa del Santuario di Maria Goretti a Corinaldo. La decisione è arrivata dopo le verifiche effettuate nel pomeriggio dai Vigili del fuoco: tecnici e pompieri hanno riscontrato alcuni cedimenti di parti di intonaco e calcinacci che sono crollati a terra senza altri danni. Intatta la statua della giovane martire così come la teca contenente una reliquia, con grande gioia dei fedeli. Nel centro abitato di Corinaldo è stata disposta anche la chiusura della biblioteca comunale e del centro studi, così come del palazzo comunale. "La crepa più grande che ha causato il terremoto di stamani è nell’animo dei tanti marchigiani vittime dell’alluvione di settembre, ora chiamati a fronteggiare anche questo nuovo stato d’ansia" dice il sindaco Olivetti: "Un dramma dietro l’altro, la popolazione è stanca". Scuole chiuse anche oggi.