"Qui sono tranquilla anche di sera"

Viaggio nel quartiere dopo gli ultimi episodi violenti tra risse e accoltellamenti: "Intanto cominciamo con l’illuminazione pubblica"

Migration

di Giacomo Giampieri

Tranquillità, decoro e attività in piena funzione, di giorno. Risse, l’ultima giusto qualche giorno fa tra stranieri per un regolamento di conti, scorribande, insicurezza e problemi, di notte. Il quartiere del Piano sembra avere una doppia faccia, almeno per una quota maggioritaria di residenti, commercianti e frequentatori della zona. Li abbiamo ascoltati, nel viaggio del Carlino tra corso Carlo Alberto e piazza Ugo Bassi, ed è emerso chiaramente che qualche criticità c’è. Anche se non tutti sono della stessa parrocchia e altri, appunto, si dicono sereni. Serena, invece, non può essere Margot Anaya, una giovane peruviana che ci ha raccontato una situazione recente. "L’altra sera stavo passeggiando con una mia amica verso casa e una persona ci ha inseguite. Abbiamo accelerato il passo, avevamo paura – racconta la donna che risiede proprio nei paraggi – fino a che non siamo riuscite a rifugiarci nel portone della mia abitazione". La ragazza, anche altre volte, ha avuto un po’ di timore nel circolare al Piano nelle ore serali: "Lo ammetto, purtroppo non mi sento libera. E mi dispiace perché questo quartiere ha enormi potenzialità".

"Lavorando di giorno non ho mai avuto particolari problemi, ma mi riferiscono che di notte la situazione non è semplice – aggiunge Giuseppe Cantiani, dell’omonima autoscuola – Maggiori controlli? Può essere una formula giusta". Sul tema anche Francesco Barzillona, del bar pasticceria Maurizio: "Le forze dell’ordine ci sono ma devono coprire un’area molto vasta. Ma attenzione – sottolinea – Se sono impegnate anche nel centro di Ancona, che di problemi ne ha, non sempre possono essere presenti anche da noi, viste anche le carenze di organico. Piuttosto si potrebbe ovviare con quella promessa, mai concretizzatasi del tutto, del vigile di quartiere. Dovrebbe esserci sempre". Barzillona, poi, tira fuori una proposta condivisibile: "Perché non fare un censimento di tutte le persone che ci sono qui? Potrebbe essere utile per frenare episodi criminali, ma anche per stanare presunte irregolarità". E poi precisa: "Ho l’impressione che si voglia indicizzare questo luogo come pericoloso, quando in realtà ce ne sono altri della città che sono molto peggio. Per certo un’altra idea l’avrei: se come sostengono non è sicuro, perché spegnere l’illuminazione alle 4,27 tutti i giorni. La luce può fungere da deterrente, meglio che sia sempre in funzione quando è buio, al di là del doveroso risparmio energetico. Ma allora non ci vengano a dire che il Piano è pericoloso". Pericoloso e vissuto da molti extracomunitari, ma anche famiglie. Secondo Enzo Taglioni, "l’integrazione di varie etnie va fatta sin dalle scuole: il quartiere è popolato da persone con esigenze diverse, che devono convivere e non farsi la guerra. Altrimenti i problemi sono inevitabili". Renato Radicchi, edicolante, riferisce di non aver avuto a che fare con sbandati o atti vandalici, ma la guardia deve essere sempre alta. La signora Nicoletta, che lavora a Falconara e torna in autobus anche di notte, non ha paura di passeggiare per il Piano: "Magari evito se sono sola di uscire la notte". E alla domanda se non si sente privata della libertà personale, sostiene: "No, perché riesco a fare comunque tutto. Si tratta di prendere le giuste precauzioni, come in qualsiasi altro posto. E non uscire è una scelta mia personale".

Sull’argomento sicurezza al Piano, anche l’intervento dei consiglieri comunali di Fratelli d’Italia Marco Ausili, Angelo Eliantonio e Maria Grazia De Angelis, secondo i quali il Piano "è diventato irriconoscibile. Insediamento della popolazione straniera non programmato adeguatamente, decadenza di piazza d’Armi e piazza Ugo Bassi, diminuzione del valore immobiliare, illegalità diffusa". Riferiscono di voler avviare un confronto con associazioni, residenti, rappresentanti delle comunità straniere per immaginare un Piano diverso e chiedono "più controlli e più sicurezza, anche mediante la presenza fissa e diffusa della Polizia locale, misure speciali per agevolare le attività commerciali, interventi per il decoro e la valorizzazione dell’identità storica del luogo".