Tornavano da una serata in discoteca quando in due, con la scusa di volere un passaggio per tornare a casa, erano entrati di prepotenza a bordo della vettura cercando di rapinarli. Il gruppetto di amici, erano in tre, tutti jesini, erano riusciti ad opporre resistenza ma non senza rimetterci i danni alla vettura e il furto di una camicia che il proprietario della vettura aveva lasciato sul sedile. Ad otto mesi dai fatti è arrivato il conto con la giustizia per i due baby rapinatori, due marocchini di 22 e 23 anni, residenti tra Ancona e Falconara. Ieri il più grande ha patteggiato la pena a due anni e sei mesi, difeso dall’avvocato Francesco Nucera, mentre il più giovane ha proseguito con il rito abbreviato ed è stato condannato a quattro anni e dieci mesi. Era difeso dall’avvocato Emanuele Senesi. Entrambi gli imputati sono comparsi davanti alla gup Francesca De Palma. Le accuse per loro erano di rapina aggravata, tentata rapina, danneggiamento e lesioni in concorso. Ad arrestarli era stata la polizia. L’episodio risale alla notte di Ferragosto, dello scorso anno. Erano passate le 5 quando i due marocchini, uno è nato in Italia, si sarebbero avvicinati alla Volkswagen Polo, in via Sanzio, dove a bordo c’erano i tre amici jesini. Volevano un passaggio ma i tre avevano detto di no così entrati di forza a bordo. Uno aveva tolto loro le chiavi della vettura che ha impugnato simulando un arma per farsi consegnare cellulare e portafogli. L’altro li aveva bloccati. I tre amici sono riusciti a fuggire ma i due marocchini avevano portato via la camicia di uno di loro. Con un bastone avevano rotto a sfregio il parabrezza della Polo e uno specchietto. Per chi ha patteggiato la pena è stata sospesa. Il 23enne ha risarcito anche i danni alla vettura con 2.500 euro. Il 22enne, mentre si trovava ai domiciliari per il fatto della rapina, era stato sorpreso a spacciare e si era aggravata la misura con il carcere dove è ancora.
ma. ver.