Rimangono in India i writer arrestati

Mancano alcuni documenti per i due marchigiani e i due abruzzesi, colpa dei ritardi nell’inter per il rimpatrio

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Sono liberi ormai da poco meno di un mese i quattro writer italiani, due marchigiani e due abruzzesi fermati in India per essersi infiltrati nella metropolitana e aver imbrattato alcuni treni, ma non possono ancora tornare a casa. I ragazzi - tra cui il monsanvitese Sacha Baldo -, i quali si sono visti restituire il passaporto dalla polizia ormai tre settimane fa, avrebbero dovuto prendere un volo il 26 ottobre per rientrare in Italia ma all’ultimo è risultato mancante il nulla osta per l’espatrio. Tra fine ottobre e inizio novembre in India ci sono diversi giorni di festività che avrebbero rallentato l’iter per il rimpatrio. Ma dopo quei giorni rossi sul calendario con gli uffici chiusi sono passati altri dieci giorni e i graffitari italiani non sono riusciti ancora a rientrare, a quanto pare ancora per problemi burocratici. Dunque i familiari attendono ancora con ansia il rientro dei loro figli partiti ormai oltre un mese e mezzo fa per l’India. Nei prossimi giorni anche l’ultimo ostacolo dovrebbe comunque essere superato, anche se non ci sarebbe ancora una data per l’espatrio. A pesare nell’attesa sarebbero stati anche i giorni festivi appena trascorsi.

"Ho parlato nei giorni scorsi con il legale degli writer Vito Morena – ha spiegato il sindaco di Monte San Vito Thomas Cillo – e i quattro ragazzi sono in attesa di un documento per poter rientrare in Italia. Siamo in contatto anche con la famiglia di Sasha Baldo, la mamma confida di poter riabbracciare presto suo figlio, ma ad oggi non c’è ancora una data certa". Sono tornati liberi su cauzione il 18 ottobre scorso i quattro writer italiani fermati sedici giorni prima in India. Gianluca Cudini 24 anni di Tortoreto, Daniele Starinieri di 21 di Spoltore, Paolo Capecci, 27, di Grottammare e Sacha Baldo, 29, di Monte San Vito e sono stati liberati su cauzione. In queste settimane hanno girato serenamente per il Paese tanto da essersi immortalati poco dopo la liberazione su cauzione con il pollice in su, foto inviata prontamente alle famiglie. Prima a Mumbai, dove i ragazzi furono visti dalle telecamere di sorveglianza, entrare nella stazione della metropolitana, è stata accolta l’istanza di scarcerazione su cauzione: 40mila rupie pari a circa 500 euro. In quell’occasione il tentativo di realizzare graffiti sulle carrozze dei treni fallì, poiché furono scoperti e costretti a fuggire. I giovani italiani sono stati poi ricondotti ad Ahmedabad, dove il 18 ottobre si è tenuta una nuova udienza per la richiesta di scarcerazione su cauzione per i fatti avvenuti la notte del 2 ottobre, quando furono fermati mentre stavano imbrattando due vagoni della nuova metropolitana che si sarebbe dovuta inaugurare poco ore dopo. La cauzione, per questo è stata fissata in 60mila rupie, pari a 750 euro.