Rimorchiatore affondato al largo di Bari: tre morti e due dispersi

Partiti da Ancona erano diretti in Albania, si è inabissato. In salvo soltanto il comandante. Aperta un'inchiesta per naufragio e omicidio colposo. Venerdì sciopero dei rimorchiatori

Ancona, 19 maggio 2022 - E' di tre le vittime, due dispersi e un superstite il primo bilancio del naufragio avvenuto ieri sera alle 21 a circa 50 miglia al largo di Bari (video). Ad inabissarsi è stato il rimorchiatore ‘Franco P. – Ancona’ partito dallo scalo dorico assieme al Pontone AD3 che stava trainando: entrambe le imbarcazioni erano dirette a Durazzo, in Albania dove sarebbero stati impegnati per effettuare alcuni lavori. Al momento non si conoscono le cause dell'affondamento: al momento della tragedia c'era mare molto agitato. La procura di Bari però ha aperto un'inchiesta per naufragio e omicidio colposo.

Il rimorchiatore Franco P. affondato nel mare di Bari
Il rimorchiatore Franco P. affondato nel mare di Bari

Già ieri sera era stato tratto in salvo dalla capitaneria di Bari il comandante del rimorchiatore, è un uomo siciliano che ora si trova ricoverato in ospedale in stato choc. Degli altri cinque componenti dell'equipaggio che erano a bordo, due pugliesi di Bari e Molfetta, due marchigiani e un tunisino, tra i 58 e 65 anni, tre corpi sono stati già stati recuperati, mentre altri due risultano ancora dispersi. Le prime salme sono arrivate al porto di Bari e saranno trasferite all'istituto di medicina legale dove le attendono i parenti per il riconoscimento. Nei prossimi giorni, poi, la Procura di Bari, che indaga sulla vicenda, valuterà se disporre l'autopsia.

Rimorchiatore affondato a Bari, morti e dispersi. "Subito 4 ore di sciopero al porto"

Aperta un'inchiesta per naufragio e omicidio colposo

Il procuratore Roberto Rossi e la sostituta Luisiana Di Vittorio hanno aperto un fascicolo, per il momento a carico di ignoti, ipotizzando i reati di naufragio e omicidio colposo plurimo. La dinamica dell'incidente, che sarà accertata dagli uomini della Capitaneria di Porto, è ancora tutta da accertare. Non si esclude che si sia trattato di un cedimento strutturale, di un'avaria o dell'impatto con qualcosa in mare, magari con lo stesso pontone che stavano rimorchiando, spinto dal mare forza 5. Sarà difficile recuperare la scatola nera dal relitto del rimorchiatore, dal momento che in quel tratto di mare il fondale ha una profondità di mille metri. 

Il rimorchiatore 'Franco P.' era in servizio al porto di Ancona, dove era ormeggiato alla banchina 24. Al momento dell'affondamento si è sganciato il cavo di rimorchio e il pontone si trova ora alla deriva al largo di Bari con 11 persone a bordo. In serata è arrivato a Bari e le persone a bordo sono salve. Saranno loro, una volta arrivati in porto, e il comandante, appena starà meglio, a spiegare le cause di un naufragio così repentino.

Il mezzo affondato, partito da Ancona e diretto in Albania, stava trainando il pontone che nel porto di Durazzo doveva essere impiegato per lavori marittimi. Dopo l'affondamento, un altro rimorchiatore che era in zona ha recuperato il pontone alla deriva e poi si è diretto verso Bari.

L'ammiraglio Leone: "Rischio inquinamento ambientale"

"Verosimilmente - ha spiegato l'ammiraglio Vincenzo Leone, comandante regionale Guardia Costiera Puglia - la repentinità dell'affondamento non ha consentito all'equipaggio di utilizzare i mezzi di salvataggio" e non ha dato loro neanche il tempo di lanciare l'allarme. Intanto, su delega della Procura, gli investigatori stanno anche verificando l'eventuale inquinamento dovuto allo sversamento in mare di carburante. "Il rimorchiatore - ha spiegato l'ammiraglio Leone - ha a bordo casse di combustibile piene. Speriamo che alla tragedia delle persone non si aggiunga anche una emergenza di inquinamento ambientale". 

Venerdì lo sciopero dei rimorchiatori 

"Un'ennesima tragedia del mare che fa registrare ancora vittime sul lavoro". A dichiararlo Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti relativamente al rimorchiatore di bandiera italiana affondato al largo delle coste pugliesi dove hanno perso la vita cinque componenti dell'equipaggio, sottolineando che saranno seguiti "gli sviluppi delle indagini aperte dalla magistratura per capire le cause dell'incidente affinchè circostanze analoghe non si verifichino piu'". "In segno di lutto e di protesta per le ennesime vittime di incidenti sul lavoro - annunciano le tre organizzazioni sindacali - sono proclamate per domani, 20 maggio, 4 ore di sciopero nazionale del settore rimorchio che saranno effettuate ad ogni fine turno o prestazione. Inoltre alle 13 saranno suonate le sirene dei rimorchiatori in tutti i porti d'Italia". "Alle famiglie delle vittime - concludono Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti - va la nostra vicinanza con la consapevolezza che non si puo' continuare a morire sul lavoro per il lavoro".

Anche le organizzazioni sindacali dei trasporti Filt Cgil -Fit Cisl- Uiltrasporti Marche, e Cgil, Cisl e Uil Ancona, esprimono "solidarietà alle famiglie delle vittime e stanno programmando iniziative di mobilitazione, a partire dallo sciopero di domani di 4 ore dei rimorchiatori, in attesa di capire come si sono svolti i fatti al largo di Bari, a circa 50 miglia dalla costa". Ribadiscono che "il lavoro del marittimo-portuale è molto rischioso ed attiene anche alla disciplina della sicurezza della navigazione, rappresentata dal codice della navigazione e dalla regolamentazione internazionale SOLAS ed IMO. Il rischio sulle navi spesso - spiegano i sindacati - è legato alla costituzione degli equipaggi, ai loro profili professionali ,all'organizzazione del lavoro a bordo e alla definizione dei percorsi abilitanti e di formazione oltre che alla gestione delle emergenze e al complesso sistema di controllo pubblico esercitato sulle navi ai fini della salute e sicurezza sul lavoro". 

Il cordoglio della sindaca di Ancona

La sindaca di Ancona Valeria Mancinelli esprime "il proprio cordoglio e la propria vicinanza alle famiglie e ai lavoratori coinvolti nell'incidente che tra ieri sera e questa notte ha colpito in mare un rimorchiatore a 50 miglia dalla costa di Bari, partito da Ancona per trainare un pontone alla volta dell'Albania". "Il Comune di Ancona tramite l'assessore al Porto Ida Simonella - ha detto la prima cittadina - è in contatto con il Comandante della Capitaneria Di Porto De Carolis, che ci ha informato della tragedia. Non sta a noi ricostruire le dinamiche dell'accaduto, anche perché in questo momento sono ancora in atto le operazioni di soccorso dei superstiti".

"Mi unisco con sinceri sentimenti di vicinanza al dolore delle famiglie - prosegue la prima cittadina - per questo incidente avvenuto a persone che stavano svolgendo il loro lavoro, ed esprimo solidarietà all'azienda Ilma di Ancona, proprietaria del rimorchiatore, che sta vivendo questo momento tragico, e a tutta la comunità del Porto".