"Rina" uccisa mentre chiudeva la finestra

Erina Febi, 77 anni, colpita dall’infisso e trascinata dal vortice impetuoso di acqua e fango. Aveva due figli, salvi i familiari ai piani superiori

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di Giacomo Giampieri

"Un’ondata di piena mai vista prima". Lo giurano i residenti delle abitazioni che sorgono sulle sponde del Nevola. Di esondazioni, certo, ne avevano viste. E avevano perfino imparato a "conviverci". Ma di questa portata no. E sono ancora sotto choc per la prima serata da incubo vissuta giovedì, quando in pochi minuti il fiume è tracimato travolgendo con impeto cose e persone che gli si paravano davanti. Senza pietà. Erina Febi, per tutti Rina, di 77 anni, si trovava in casa in quei momenti terribili. Capendo la situazione, ha provato a salvare il salvabile, precipitandosi a chiudere le finestre. In un lampo, però, acqua e fango le sono stati fatali. L’anziana infatti sarebbe stata travolta dall’infisso e poi sarebbe caduta a terra, trascinata dalla forza della natura maligna. Chi era con lei, le si è aggrappata alle braccia, disperatamente, per salvarla. Non è bastato. Ed è morta così, Rina. Strappata alla vita proprio in quelle mura domestiche che l’avevano accolta dopo la scomparsa - molti anni prima - di suo marito. Era originaria di Montecarotto, aveva due figli: un maschio e una femmina, infermiera a Torrette. Si era trasferita, in età avanzata, a Ostra Vetere per stare accanto al suo compagno più grande di lei, il 92enne Primo Giuliani. Abitavano al primo piano. Al secondo, il nipote di Giuliani (che era al lavoro durante il tutto), la sua compagna e la figlioletta. Primo è stato portato al riparo ai piani superiori, la bambina idem. Valentina, 41 anni, la compagna del nipote ha tentato di difendere Rina dal fiume, ma il Nevola evidentemente aveva ordito altri piani maledetti per quella nottata infernale. Vale ha chiamato subito il suo compagno per avvertirlo, che avrebbe tentato di arrivare sul posto. Vi è arrivato dopo un po’, considerato che le strade erano impraticabili. Erina Febi già non c’era più. Era riservata e tranquilla, la conoscevano perché la vedevano passare in zona. Dei familiari "acquisiti", in pochi hanno voglia di parlare. Solo un’altra nipote di Primo Giuliani, Pamela, che abita poco distante racconta quei momenti. "Avevo appena chiuso il locale (è parrucchiera a Barbara) e un collega mi ha detto di attendere ad andare a casa, vista la pioggia – racconta al Carlino -. Ma avevo brutti presentimenti. E così, quando sono arrivata, non potevo credere ai miei occhi. Mai vista una situazione del genere, siamo disperati".