
Sbarcano altri 67 migranti. Ancona, nona volta in prima linea: "Ma così non possiamo reggere"
"L’accoglienza è umana, ma anche un problema politico". Il commento è del vicesindaco di Ancona, Giovanni Zinni, durante lo sbarco dei 67 migranti salvati cinque giorni fa nel canale di Sicilia dall’equipaggio della Ocean Viking. La nave gestita dalla ong Sos Mediterranèe è approdata ieri mattina presto alla banchina 19 dello scalo dorico. I naufraghi sono stati accolti, rifocillati e poi trasferiti al centro sportivo ‘Paolinelli’ alla Baraccola. Tra gli stranieri, tutti uomini, c’erano anche 7 minori, di cui 3 non accompagnati che resteranno nel capoluogo, mentre tutti gli altri verranno destinati ad altre regioni, tra cui Emilia Romagna e Basilicata. A parte alcuni casi di scabbia, a bordo non è stata segnalata alcuna criticità di ordine sanitario.
Dal gennaio 2023, con i primi due sbarchi in altrettanti giorni, sono nove gli attracchi di navi ong cariche di migranti approdate allo scalo dorico. Il servizio di accoglienza è stato coordinato dalla prefettura di Ancona con la collaborazione del Comune del capoluogo, oltre a forze dell’ordine, Croce Rossa, vigili del fuoco, capitaneria di porto e così via: "Ci prodighiamo affinché lo sbarco avvenga in maniera umana e solidale, ma il problema vero non è se abbiamo tre migranti in più o in meno, quanto il fenomeno degli sbarchi che, così com’è, non può reggere nel tempo _ ha detto il vicesindaco Zinni che ha delega a Protezione civile e sicurezza urbana _. Resta il problema politico che non appartiene a chi accoglie sul territorio. Un problema non solo del Parlamento italiano, ma di tutta l’Unione Europeo. Un’emigrazione esagerata, bisogna tracciare una linea per contenerla. Il Piano Mattei voluto dal governo Meloni, andare e creare sviluppo nel Nord Africa, è la strada più concreta da perseguire da parte di tutta l’Unione europea". Tra i 67 migranti, oltre ad africani e asiatici, anche un discreto numero di giovani siriani, a testimonianza che la crisi militare e umanitaria nel Paese martoriato da oltre dieci anni di guerra civile resta drammatica. Un’organizzazione ormai rodata quella anconetana: "La Prefettura di Ancona _ ha aggiunto Zinni _ ha messo in piedi una procedura collaudata in termini umanitari di accoglienza reale e sostanziale, ed efficiente. Tutte le associazioni che partecipano alle operazioni, dal Comune all’azienda sanitaria territoriale alle associazioni di volontariato, Croce Rossa, forze dell’ordine, si prodigano affinché lo sbarco avvenga in maniera umana e solidale. Come sovente accade i minori non accompagnati, di giovane età, vengono gestiti dai servizi sociali del Comune. Gli assistenti sociali li prendono in carico: non accade che restano in maniera stabile perché spesso viene trovata un’altra collocazione migliore e spesso fuori Ancona".