Scuola Ancona, sabato a casa per risparmiare sulla bolletta? "Non serve"

I dirigenti che abbiamo interpellato (Itis Torrette e Vanvitelli) bocciano la proposta: "Impossibile da gestire con rientri e lezioni"

Gli studenti all’uscita di una scuola anconetana

Gli studenti all’uscita di una scuola anconetana

Ancona, 30 agosto 2022 - A scuola meno giorni per risparmiare su luce e gas i cui aumenti investiranno anche il mondo scolastico. Negli istituti superiori della città l’idea della così detta "settimana corta" non piace. Non entusiasma la dad e nemmeno il prolungare delle ore in classe per i giorni centrali. Per il Volterra-Elia (Itis e nautico) di Torrette, la scuola più numerosa con i suoi quasi 1.500 alunni, sarebbe impossibile attuarla per via dei rientri pomeridiani che gli studenti dovrebbero fare. Per il Vanvitelli-Stracca-Angelini (geometri, ragioneria e biologico) di Monte Dago una eventuale riorganizzazione dovrebbe essere decisa dagli enti che pagano le bollette delle scuole e dovrebbe andare di pari passo con il sistema dei trasporti.

"Un giorno in meno non credo che serva – osserva Valter Pierangeli, vice preside del Volterra-Elia – come scuola abbiamo sempre valutato la possibilità di accorciare la settimana, facendo lezione fino al venerdì, e tenendo il sabato chiuso come fanno molte scuole ad indirizzo tecnico ma poi sarebbe complicato con i rientri perché il nostro istituto ospita ragazzi che vengono anche da fuori Ancona e da fuori provincia e farli tornare anche al pomeriggio sarebbe deleterio, non riescono ad organizzarsi con i mezzi pubblici".

All’Itis è già impegnativo far uscire gli alunni alle 14 perché "quelli di fuori arrivano a casa dopo le 16 – spiega Pierangeli – se dobbiamo prevedere dei rientri dovrebbero fermarsi a scuola, mangiare a scuola e per questo non siamo attrezzati perché non c’è una mensa e poi ci sono i corsi serali che terminano alle 22". La soluzione sarà studiata con l’insediamento della nuova preside previsto per il 1 settembre. "Abbassare i caloriferi di qualche grado – conclude il vice preside – lo vedo più fattibile anche della dad che è stata abilita perfino per i positivi".

Al Vanvitelli-Stracca-Angelini il preside Francesco Savore, che è anche il presidente provinciale dell’Anp (l’associazione nazionale presidi) attende direttive da più in alto. "Mi aspetto che sia l’ente Provincia – motiva Savore – ad indicarmi se chiudere un giorno prima la scuola o abbassare i termosifoni perché le bollette le paga la Provincia. Se non arrivano io rimango con la scuola di sempre. Questo perché ritengo che occorrano indicazioni uniformi per tutti e per tutti uguali altrimenti si rischia di fare concorrenza perché ci troveremo con alunni che scelgono una scuola perché lì si sta più caldi". Poi il nodo trasporti. "Prevedere una settimana di cinque giorni di scuola – continua Savore – significa fare più ore negli altri giorni e quindi va garantito il trasporto pubblico agli studenti che già fanno fatica con gli orari. Attualmente i bus non credo siano in grado di soddisfare tutte le richieste, lo abbiamo visto anche con la pandemia le difficoltà che c’erano. Sui trasporti dovrebbe intervenire la Regione. La dad? E’ una soluzione tampone che non va bene".