La spia inglese che si nascose a Sirolo e divenne antiquaria

Per ricordare Hazel Juvenal-Smith, nome in codice Jicky, è stata scoperta un targa. Catturata e torturata non rivelò nulla ai nazisti

La spia inglese Hazel Juvenal-Smith, nome in codice Jicky

La spia inglese Hazel Juvenal-Smith, nome in codice Jicky

Sirolo (Ancona), 11 maggio 2022 - Una vita avventurosa in veste di agente segreto al servizio di Sua Maestà durante la Seconda Guerra Mondiale e allo stesso tempo divisa tra quella tranquilla come antiquaria nella Riviera del Conero, dove ha vissuto indisturbata per quasi 50 anni e dove è sepolta, al cimitero di Sirolo.

Per i sirolesi era semplicemente l’antiquaria inglese. Eppure è tutt’altro che quella la storia di Hazel Juvenal-Smith, nome in codice Jicky, nata più di 108 anni fa, il 7 novembre 1913, da una famiglia aristocratica inglese. La sua Sirolo le ha reso omaggio con una targa che, su iniziativa del Circolo culturale cittadino, è stata posta fuori dalla sua abitazione. A scoprirla sabato scorso un diplomatico dell’Ambasciata Britannica e Pascale Mussard, discendente di Thierry Hermes, che ha vissuto con Jicky da ragazzina. Sulla scorta di diari e agende, la storia di Hazel-Jicky è raccontata nel libro "L’angelo di Churchill" di Nicoletta Maggi, cui la donna diede lezioni di inglese a Sirolo, raccontandole, quando era ormai anziana, la verità sulla sua vita, cominciata come giovane aristocratica, poi arruolata nei servizi segreti e impegnata in una sezione civile, gente scelta per competenze specifiche: nel caso di Jicky la sua esperienza come grafologa ma fu anche esperta di piccioni viaggiatori, una sezione oggi presieduta dalla Regina Elisabetta.

Rimase in Francia anche dopo la fine della guerra, sposandosi con un rappresentante della famiglia Hermes, fondatrice dell’omonima maison, per poi trasferirsi sulla Riviera del Conero, dove visse per 50 anni, con un negozio di antiquariato a Numana e una casetta a Sirolo, dove è stata posta la targa. A volerla il Circolo culturale di Sirolo. "E’ giusto ricordare questa eroina della Seconda Guerra mondiale, fu catturata e torturata dai nazisti mentre era incinta - ha osservato Maggi - e con lei tante donne e uomini che si sono sacrificati per la libertà e la democrazia. Ho deciso di pubblicare la sua storia perché la memoria non deve essere dimenticata e per fare in modo che la sua vita da eroina sia da faro per le future generazioni. Dobbiamo a persone come lei la democrazia e la libertà di oggi. E’ stata una dei pochissimi agenti inglesi catturati e scampati alla morte, senza mai rivelare informazioni sugli altri colleghi né sulla resistenza. Dopo la guerra, ha conosciuto un giovane di Sirolo e l’ha seguito per cominciare nelle Marche una nuova vita senza rivelare nulla del suo passato".

Alla cerimonia anche Marta Marchetti, direttrice del museo "Winston Churchill" di Colli al Metauro.