Svelati i segreti del Monte Conero e delle bellezze di Portonovo

"La Chiesa, il Forte e le Torri" è il libro di Maurizio Mauro che ha svolto un’indagine sul patrimonio dell’intera area

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Dopo circa dieci anni di studi, ricerche e approfondimenti è stato pubblicato nel 2022 uno dei libri più completi, dal punto di vista storico, culturale, architettonico e geologico, sul Monte Conero: "La Chiesa, il Forte le Torri di Portonovo, oltre ai castelli di Poggio, Camerano, Sirolo, Numana". Questo il titolo del volume, curato ed edito dall’avvocato Maurizio Mauro, che, in una lussuosa veste editoriale a colori è suddiviso in ventidue capitoli, articolati in 335 pagine. Un’indagine interdisciplinare prima assoluta sul patrimonio del comprensorio del Conero cui hanno collaborato alla redazione gli studiosi Bilò, Costantini, Dignami, Ossidi, Recanatini, Renzietti, Senigalliesi, Squadroni e Vettori. Questi autori, con i lori interventi, hanno portato importanti risultati che sicuramente faranno da battistrada per futuri approfondimenti nei vari campi dei singoli saggi di storiografia, architettura religiosa e militare, oplologia balistica, uniformologia, rievocazione storica.

Stampe e disegni antichi, mappe e foto d’epoca, documenti provenienti dagli archivi storici di tutta Italia, forniscono una documentazione importante e rara della vita del Conero attraverso i secoli. Di grandissimo interesse i capitoli legati ai tre monumenti più importanti di Portonovo, la Chiesa di Santa Maria, il Forte napoleonico e la Torre De Bosis presi in esame dalla loro origine ai giorni nostri. Dal volume possono essere apprese nuove notizie, curiosi antefatti, vicende poco conosciute e particolari di questi monumenti. Notizie sconosciute a molti come l’esistenza delle torri perdute che furono erette a Portonovo, una accanto al monastero benedettino, un’altra posta sulla sommità del monte Conero e la più "fascinosa" quella costruita a sorveglianza del lago del Calcagno, oggi conosciuto come lago Grande, che aveva lo scopo di controllare lo sbarco dei piccoli natanti, calati dalle navi in rada, che attingevano alle preziose riserve d’acqua dolce di Portonovo.

Un consistente capitolo, curato dalla Sebastiani, è dedicato al monastero e alla chiesa di Santa Maria. La storia, l’architettura e i restauri eseguiti nel tempo sono esaminati sotto ogni aspetto offrendo una cospicua informazione anche dell’edifico monastico, purtroppo scomparso, che occupava un’area quasi tripla rispetto a quella della chiesa. Una ricerca che rappresenta una preziosissima fonte di conoscenza, soprattutto per le future generazioni, del territorio del Conero e del mare che lo circonda.

Claudio Desideri