
In questi ultimi giorni è arrivata alle orecchie di tutti la notizia che riguarda la tensione tra Ucraina e Russia, la forte potenza che si trova tra l’Europa e l’Asia, che negli scorsi anni ha annesso al suo Stato la Crimea, una regione dell’Ucraina che faceva parte dell’Unione Sovietica, più comunemente chiamata Urss; questo potentissimo stato di stampo post-comunista vuole ora la regione del Donbass (Lugansk e Donetsk), regioni ucraine con una presenza filorussa. Il 7 dicembre 2021 il presidente russo Vladimir Putin e il neoeletto presidente statunitense Joe Biden si sono incontrati virtualmente per parlare proprio di queste possibili annessioni; Biden ha detto in questo incontro online testuali parole: "Se la Russia invade l’Ucraina scatteranno sanzioni mai viste", il presidente russo ha controbattuto: "Assicuratevi che l’Ucraina non entri nella Nato e nessuno si farà male". Così come l’annessione della Crimea aveva, oltre che ideologiche e storiche, motivazioni economiche, (controllo del commercio del mar Nero), anche in questo caso l’economia ha un ruolo di primo ordine: la Russia possiede importanti centri di estrazione di petrolio che è la sua principale fonte di economia e dallo Stato ucraino transita la maggior parte del gas destinato agli Stati europei. C’è anche un motivo politico: l’ex presidente ucraino Janukovyc aveva instaurato un governo politicamente parlando filo-russo, mentre l’attuale presidente Zelens’kyj vuole seguire le orme occidentali, vuole entrare nella Nato, e questo ha infastidito Putin. La tensione, come accennato, è acuita dal fatto che nella regione del Donbass c’è una percentuale di popolazione russa che vorrebbe far sì che questa regione venga annessa dalla Russia. È del 21 febbraio, appunto, la notizia che la Russia ha riconosciuto come indipendenti le repubbliche separatiste di Donetsk e Lugansk, fatto che ha determinato la condanna unanime dei paesi occidentali. Putin, in queste ultime settimane, sta mostrando la sua forza e potenza in campo militare, schierando una parte del suo esercito in Bielorussia e lungo il confine ucraino; con queste truppe minaccia di attaccare Kiev, la capitale dell’Ucraina. Si è temuto e si teme ancora la possibile degenerazione della situazione: l’equilibrio è precario, il pericolo è reale e imminente.
Yuri Filippetti
e Tommaso Montinaro,
classe 3ª A