
La Conero Running 2025 è stata un successo strepitoso. Di numeri perchè hanno corso 1569 partecipanti; di solidarietà per l’assegno...
La Conero Running 2025 è stata un successo strepitoso. Di numeri perchè hanno corso 1569 partecipanti; di solidarietà per l’assegno staccato alla Fondazione Salesi. Una competizione che parla straniero con il successo nella mezza maratona del marocchino Ahmed Eddami nella gara assoluta uomini col tempo di 1h10’26’’ e la ceca Petra Pastorova nelle donne col tempo di 1h 23’ 31’’. Il podio assoluto al maschile è stato completato dai marocchini Ismail El Haissoufi secondo ad oltre 2 minuti di distacco dal connazionale, e Rachid Benhamdame. Quarto e primo degli italiani Luca Boinega dell’Atl. Urbania. Premiati tutti i migliori delle varie categorie di età fino agli oltre 75 anni.
Prima della partenza è stato osservato un minuto di silenzio per ricordare Papa Francesco. Le premiazioni a fine gara hanno visto la presenza del sindaco di Numana Gianluigi Tombolini, del Presidente del Parco del Conero Luigi Conte, del Presidente Fidal Marche Fabio Romagnoli e dei referenti di Amazing Thailandia, main sponsor della manifestazione per promuovere sempre più la destinazione tra i turisti italiani.
Anche cinque atleti con autismo, hanno corso i 21,0975 chilometri della Conero Running. Gli atleti Giulio Pompei, Stefano Pignotti, Sebastiano Traini, Federico Curtosi, Elia Acciarri, insieme agli atleti accompagnatori Francesco Ricci, Alessandro Carrarini, Marco Dinaro e Cinzia Spataro, la presidente, hanno corso insieme a 450 podisti "normotipici", dai quali si distinguevano solo per la canotta in edizione speciale con scritto sulla schiena il loro motto: "È impossibile solo se pensi che lo sia!"
Un altro obiettivo ambizioso è stato così raggiunto da Progetto Filippide Marche, la associazione sportiva dilettantistica che propone la corsa di lunga distanza a persone con autismo. Tutta la "squadra" si è preparata da tempo, con allenamenti sistematici e dedicati, per ottenere un risultato che è personale e collettivo, sicuramente sportivo perché ogni atleta ha dato il massimo, ma anche di eccellenza per la crescita delle autonomie e delle capacità sociali di ognuno.