Uno schianto e corse folli: le auto terrorizzano i fedeli

Gli episodi sono accaduti durante la processione del Venerdì Santo in strada. Prima un incidente tra due mezzi, poi un giovane fermato dopo una breve fuga

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di Silvia Santini

Ha rischiato di finire addosso alla folla radunata, dopo lo stop di due anni per la pandemia, alla processione di Castelfidardo quell’auto che lo scorso Venerdì Santo, di sera verso le 22, è stata vista viaggiare ad alta velocità. I residenti di Sant’Agostino hanno chiamato subito le forze dell’ordine che hanno bloccato il giovane alla guida dopo un breve inseguimento. Il ritiro della patente e la contestazione degli illeciti hanno permesso ai fedeli di completare in sicurezza la processione dopo tanta attesa. Fortunatamente non è successo nulla ma poteva accadere davvero il peggio e non stato nemmeno l’unico episodio a far tremare di paura i residenti quella sera. È stata una nottata impegnativa infatti per gli agenti della Polizia locale. Alle 21, circa un’ora prima dell’intervento che ha fatto sobbalzare residenti e processionanti, si erano già precipitati in via IV Novembre per uno incidente tra due auto. Gravi i danni ai mezzi ma lievi le escoriazioni riportate dai feriti. Al vaglio del cause dello schianto violento, causato probabilmente dall’alta velocità nonostante la prossimità con le abitazioni del centro. Provvidenziale si è rivelato il dispositivo di sicurezza sollecitato dal questore Cesare Capocasa per ogni manifestazione pubblica. Senza intoppi invece si sono svolte le processioni a Osimo, dove confratelli e consorelle della Confraternita della Pia Unione del Cristo Morto di Osimo, incappucciati con i tradizionali sacconi neri e coperti dai cappucci a punta, hanno sfilato in una città illuminata solo dalle fiaccole, e la Morte del Giusto a Villa Musone di Loreto. Anche a Sirolo la processione ha seguito il cataletto. L’arcivescovo delegato pontificio monsignor Fabio Dal Cin, che oggi celebra la santa messa in basilica, non ha mancato di divulgare il messaggio di pace per la Pasqua: "L’invito del Signore è a ripartire. Viviamo un momento di stanchezza generale, due anni di pandemia ci hanno provato non solo nel fisico ma anche spiritualmente e adesso anche la preoccupazione della guerra che crea incertezza. Dalle macerie si può sempre ripartire, si può risorgere. Se si apre un orizzonte nuovo dove c’è la volontà di spendersi davvero per il bene degli altri, allora si può rinascere".