Consiglieri comunali Ancona, tagliato il gettone. Dovranno restituire quelli incassati

Il consiglio riunito: i rappresentanti rischiano di dover restituire molti soldi

Il consiglio riunito: i rappresentanti rischiano di dover restituire molti soldi

Ancona, 11 novembre 2018 - Prima il pastrocchio della Tari, e i rimborsi che il Comune deve ai cittadini, ora lo spettro di una restituzione di parecchie migliaia di euro che i consiglieri comunali dovranno tirare fuori di tasca loro per somme che hanno ricevuto in eccesso.

E’ stata convocata in fretta e furia ieri in tarda serata la riunione di maggioranza per discutere non tanto della riduzione del gettone di presenza che toccherà tutti i consiglieri comunali che partecipano alle sedute di Palazzo del popolo e a quelle delle commissioni, quanto per le somme che dovranno restituire perché da una interpretazione rivalutata dalla segretaria generale Giuseppina Cruso, la riduzione del 10% che si sarebbe dovuta applicare al gettone dal 2009, in realtà sarebbe stata spalmata su una base imponibile maggiore. Ed è qui l’errore.

La Cruso, carte alla mano, ha reinterpreto la legge entrata in vigore nel 2009 relativa al contenimento della spesa, come applicabile al gettone previsto dal decreto ministeriale del 2000 anziché al gettone in vigore all’epoca. Questi dubbi interpretativi nascono dal fatto che la legge 2009 prevede un nuovo decreto ministeriale che però non è stato mai emanato.

A questo punto molti comuni, tra cui Ancona, hanno interpretato forte del parere della Corte dei Conti, tale riduzione applicabile al gettone di presenza in essere all’epoca, 117 euro per i consigli comunali e 58 per le commissioni. Mentre oggi la Cruso dice che quella interpretazione è errata e che la determinazione del gettone, in assenza nelle more dell’emanazione del nuovo decreto ministeriale, era quella quantificata dal dm 2000 ovvero 36,15 euro a seduta che con la riduzione del 10% diventeranno 34,16.

E questa è la somma che la Cruso darà ai consiglieri per le sedute di ottobre e novembre che non erano state ancora pagate. Ma a questo punto il problema è enorme. Vale la pena fare il consigliere comunale per 34,16 euro a seduta? Vale la pena mettere da parte il proprio lavoro, i propri impegni e trascorrere delle volte anche diverse ore a Palazzo del popolo per ricevere quella che potrebbe essere considerata una semplice offerta?

Ma soprattutto, se dovesse essere chiarita la situazione del pregresso, i consiglieri si ritroverebbero a dover restituire tutte le somme erroneamente percepite dal 2009. Questo significa che verrebbero richiamati diversi consiglieri che oggi non sono più presenti sugli scranni. Insomma, tutti quelli che hanno partecipato alla sindacatura Gramillano.