Tommy, argento dorico

"Sono molto contento. L’umiltà è importante. così come la gentilezza"

di Andrea Pongetti

Clamoroso Tommaso Marini. Il ventiduenne anconetano, tesserato per le Fiamme Oro, studente universitario a Camerino, all’esordio in un Mondiale assoluto di scherma porta a casa subito un argento di grande prestigio, riportando all’Italia la medaglia nel fioretto maschile che era mancata nell’ultima rassegna iridata, nel 2019. E il finale lascia pure un po’ di rammarico perché l’azzurro, schierato in pedana dal commissario tecnico jesino Stefano Cerioni, sfiora una clamorosa impresa all’atto conclusivo contro il più esperto francese Enzo Lefort, che vince soltanto per 15-14 all’ultima stoccata.

Anche nell’assalto finale Marini ha messo i brividi ai tanti che da Ancona verso l’ora di cena lo hanno seguito in tv sui canali di Raisport: sotto per 13-10 e poi per 14-11, la promessa della scherma italiana è stata capace di recuperare fino al 14-14 ma la zampata finale è stata dell’avversario, al secondo titolo iridato consecutivo. "Sono molto contento, mi sono sentito un po’ stanco in finale, ho avvertito un pò di pesantezza nelle gambe. Ho fatto una stagione importante, non posso che essere soddisfatto di questo podio che vale tantissimo per me e per chi lavora con me". Così Tommaso a fine gara. Un successo importante e meritato per un ragazzo umile, che non fatica a dichiararlo. "Per me è molto importante l’umiltà, che non viene quantificata da come ti vesti o ti presenti, ma da come ti approcci al prossimo, penso che sia molto importante la gentilezza, con questa si va ovunque". L’anconetano, reduce da tre podi di fila in Coppa del Mondo e dalla medaglia d’argento agli Europei di giugno in Turchia era atteso ad una gara da protagonista, ma pochi si sarebbero aspettati un cammino così entusiasmante nella giornata di ieri al Cairo, in Egitto.

"Tommy luccica d’argento, è stato semplicemente straordinario: vice-campione del mondo a 22 anni. Questa medaglia ha un valore enorme, Marini è stato grande" è stato il tributo che la FederScherma ha immediatamente regalato al talento di Ancona attraverso un post nella pagina federale: ci è mancato poco per l’oro ma pure nell’ambiente mai come stavolta non c’è infatti davvero nulla da rimproverare a un fiorettista che coi suoi 22 anni è il più giovane della spedizione azzurra. Eppure lo squadrone italiano, dominatore della stagione, se non fosse stato per l’anconetano sarebbe rimasto a bocca asciutta come tre anni fa: già nei trentaduesimi infatti era uscito Avola, seguito poi da Garozzo, campione olimpico a Rio ed europeo in carica, negli ottavi e da Foconi nei quarti. Tutto bene invece per Marini fino alla finale: nei trentaduesimi il dorico ha vinto facilmente contro Chen (Taipei) 15-5, sofferenza nei sedicesimi per sconfiggere lo statunitense Meinhardt, che alla fine cade 15-13; poi negli ottavi agevole successo sull’argentino Servello (15-3), nei quarti nessuno scampo per l’egiziano Abuelkassem, padrone di casa ma sconfitto 15-9.

In semifinale l’impresa del fiorettista delle Fiamme Oro che batte 15-12 dopo aver praticamente sempre condotto il campione olimpico Cheung, di Hong Kong. Finale contro il francese Enzo Lefort, che a un certo punto forse si illude di aver vita facile, accarezza l’oro ma rischia la beffa. Che non arriverà, ma forse solo per questa volta.