2016-2021: dopo cinque anni i figli del terremoto si sono diplomati

Chiara, Ludovica e Carlotta: "Prima il sisma, poi la pandemia. Ma noi non abbiamo mai mollato"

"Questa maturità la dedico a mamma che non c’è più". Carlotta Carbonari (foto Ansa), 19 anni, racconta la sua emozione e la sua felicità per avere appena sostenuto l’esame di Stato. Abbraccia il papà e la cugina che l’hanno attesa fuori al "De Gasperi-Battaglia di Norcia, dove ha frequentato il liceo delle Scienze umane. La giovane si è presentata davanti alla commissione con un elaborato dalla titolo. "L’attivismo scientifico europeo", in cui ha parlato, tra le altre cose, anche del metodo di insegnamento Montessori. ZL’esame è andato bene. Quanto spero di prendere? Minimo 90", racconta con il sorriso. Ma facendosi seria, Carlotta, che risiede a Cascia, ricorda che "questi sono stati anni tanto difficili, vivere una doppia emergenza come il terremoto e il Covid non è affatto semplice".

A tutto questo la giovane studentessa ha dovuto aggiungere la scomparsa della mamma, avvenuta ad aprile, due mesi fa. "Il risultato ottenuto con l’esame è un punto di arrivo e al tempo stesso di partenza, di certo lo dedico a mamma" sottolinea. Poi la corsa verso il padre e la cugina Alexandra, entrambi commossi ma pronti a celebrare il momento con mazzi di fiori e foto ricordo. Ma Carlotta trova ancora il tempo per raccontare come immagina il suo futuro: "Innanzitutto migliore di questi anni, andrò all’università e spero di poter trovare un lavoro che mi appaghi".

Proprio Norcia resta una delle città simbolo in Umbria per la Maturità: qui ci sono studenti ‘figlì del terremoto e del coronavirus e per loro sono stati anni tanto complicati. "Prima il terremoto, poi il Covid, non abbiamo avuto un momento di serenità. Ma non abbiamo mai mollato": a parlare con l’Ansa sono Chiara, Ludovica e la stessa Carlotta e lo fanno anche a nome di tutti i maturandi che da stamani stanno affrontando a Norcia l’esame di maturità. Sono una quarantina gli studenti che nella città di San Benedetto chiamati a sostenere l’esame di Stato. "Abbiamo iniziato le superiori nel 2016, proprio l’anno del sisma" ricordano le tre ragazze. "Prima le lezioni in tenda - aggiungono -, poi i container è soltanto quest’anno siamo potuti stare dentro una scuola vera, seppur temporanea". "I nostri ragazzi sono arrivati a questo appuntamento preparati e maturi, sotto ogni punto di vista, soprattutto umano", concludela dirigente scolastica dell’istituto ‘De Gasperi-Battaglià, Rosella Tonti.