Agguato di Capodanno a Napoli: ucciso Salvatore Capone, scorta armata dei boss

La guerra di camorra in atto a Napoli ha portato a due morti e un ferito grave in pochi giorni. A Pomigliano raid incendiario alle auto della polizia

Agguato a Napoli

Agguato a Napoli

Napoli, 1 gennaio 2022 – Un agguato mortale a Fuorigrotta, quartiere dove è in corso una feroce guerra tra clan, e un attentato incendiario a Pomigliano d'Arco, dove sono andate a fuoco auto della polizia e una Mercedes confiscata alla mafia. È iniziato nel peggiore dei modi il 2002 nel Napoletano.

Primo agguato dell’anno a Fuorigrotta, dove alle prime luci dell’alba è stato ucciso il 42enne Salvatore Capone, scorta armata dei boss del rione Lauro. Dopo la scia di sangue che nei mesi scorsi ha messo a dura prova Napoli Est, con una guerra di camorra ormai conclamata, alle 3 di questa mattina è stato freddato Capone, un agguato ritenuto in risposta al raid che ha colpito il capoclan Vitale Troncone, in fin di vita all'ospedale del Mare, dopo essere stato raggiunto da una raffica di colpi lo scorso 23 dicembre. Un agguato eccellente quello di Troncone, questo, forse in risposta all'incendio di un pub.

L'uomo ucciso questo notte a Napoli era vicino al gruppo Cesi, clan egemone nella zona a ridosso dello stadio Maradona, in contato con gli Esposito e con i Licciardi. Capone era molto vicino al boss Massimiliano Esposito, “'o scognato”, del quartiere di Bagnoli tanto che durante la sua latitanza era lui che ne gestiva il cellulare per le comunicazioni urgenti.

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Il quartiere di Fuorigrotta da tempo è attraversato da fibrillazioni delle cosche, che si contendono lucrose piazze di spaccio e la gestione delle estorsioni. Ieri, già dal pomeriggio, mentre nel capoluogo campano si sparavano un po' ovunque botti per 'festeggiare' il Capodanno, era illuminato a festa con deflagrazione di fragorosi fuochi d'artificio proprio il rione Lauro, mentre l'altra metà del quartiere era in silenzio: secondo alcune fonti, una situazione legata al fatto che il boss della zona, Vitale Troncone, è ancora grave dopo essere rimasto vittima di un agguato.

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Le reazioni

"Comincia nel modo peggiore il 2022: a Pomigliano d'Arco con un raid mirato sono state date alle fiamme tre auto della polizia municipale, tra cui anche una Mercedes confiscata a un boss e donata dalla Procura antimafia di Napoli al Comando della polizia locale, mentre a Napoli, approfittando sempre del baccano dei festeggiamenti dell'anno nuovo, i killer sono entrati in azione a Fuorigrotta”. A tratteggiare il periodo difficile che sta vivendo il Napoletano, dove è in corso una feroce guerra di camorra, è il senatore Sandro Ruotolo del Gruppo Misto-Ecosolidali.

Salvatore Capone, il 42emme ucciso questa mattina all’alba, è un esponente di un clan collegato con l'Alleanza di Secondigliano. “Se a Pomigliano d'Arco l'azione della polizia locale ha acquistato slancio e forza – continua il senatore – con operazioni importanti come la lotta all'abusivismo edilizio 'legale' divenendo essa stessa obiettivo, a Fuorigrotta l'iniziale effervescenza tra clan si è trasformata in una faida che minaccia da vicino l'intera città di Napoli. A distanza di poche settimane a Fuorigrotta, la camorra ha lasciato sul selciato due morti e un ferito grave. Non si fermano gli agguati, le stese e gli attentati. Tra pochi giorni arriveranno in città la ministra degli interni e il ministro dell'istruzione. È un segnale importante di attenzione da parte del governo. Abbiamo bisogno di costruire risposte in tempi brevi, medi e lunghi".

Manfredi: "Siamo in prima linea contro l'aggressività crimale"

“Ho chiamato il sindaco di Pomigliano d'Arco, Gianluca Del Mastro racconta il primo cittadino d Napoli, Gaetano Manfredi per esprimere a nome mio e di tutta la Città metropolitana la massima vicinanza per il vile attentato subito dalla polizia municipale locale. Come istituzioni, siamo in prima linea per combattere ogni forma di aggressione criminale. Per noi la battaglia a favore della legalità nell'intera area metropolitana rappresenta una priorità”.