Complimenti Ascoli Picchio, il derby con la Samb è dietro l'angolo

La sconfitta inopinabile con la Salernitana sancisce il momento più basso della gestione Cosmi

Mister Cosmi

Mister Cosmi

Ascoli, 4 marzo 2018 - Non c'è nessuno. Non parla nessuno. Non si vede nessuno. Nessuno che ha il coraggio di metterci la faccia. No, quella di Cosmi è l'ultima dell'album delle sciagure di questa stagione. Anzi. Cosmi è e rimane l'unica ancora di salvezza, perché solo da lui abbiamo ascoltato frasi del tipo "La responsabilità è mia". Ok, lo ha detto anche Francesco Bellini prima di ripartire per il Canada, ma cosa avrebbe dovuto fare? Si sapeva dal febbraio 2014 che per lui, l'Ascoli Picchio, sarebbe stata una parentesi (più o meno) divertente nel mare dei suoi affari multimilionari. Chi lo nega, oggi, mente sapendo di mentire. Si sapeva che avrebbe basato tutto il suo progetto (con la "g") su uomini, professionisti, scelti per occupare ruoli dirigenziali e manageriali per "fare i suoi interessi". Eccoli, signor Bellini, i suoi interessi. Partiamo dalla classifica, che è l'unica inopinabile. Penultimo posto, giusto e sacrosanto. Non si venga ancora a raccontare ai giornalisti (perché questo accade! Accade davvero!) che si privilegia la critica alla società piuttosto che la sottolineatura di infortuni e arbitraggi. L'Ascoli è penultimo perché, in questo momento, tecnicamente e moralmente, vale il penultimo posto. Lo ha dimostrato la partita con la Salernitana, in cui per l'ennesima volta, uno di quelli che dovrebbe dare carica e certezze alla squadra, il difensore Gigliotti, ha continuato a perdere uomini e contrasti in area. L'esatto opposto di quello per cui viene lautamente pagato. "Signor Gigliotti, in sala stampa la vediamo sempre taciturno, tono della voce molto basso ed educazione sopra la media. Dovendo in campo assumere l'atteggiamento del leader difensivo, nei confronti soprattutto dei tanti giovani, riesce a modificare il suo atteggiamento mostrando un carattere forte?". Questa domanda gliel'abbiamo posta ad inizio stagione. Non sia mai. Ci ha risposto contrariato, guardandoci in cagnesco. "Le sembro uno con poco carattere?". Oggi lo dice il campo. La risposta è sì. Assolutamente sì. Niente di personale, ci mancherebbe, ma è solo la dimostrazione assoluta dell'assurda stagione in cui è stato fatto, volontariamente, piombare l'Ascoli Picchio di Francesco Bellini. Una squadra che ha alcuni giocatori tecnicamente validi, un allenatore moralmente e tecnicamente con un palmares sicuramente apprezzabile, ma che non ha nessuna chimica. Nessun giocatore di carattere, nessun Mengoni, nessun Cacia, nessuno a cui appoggiarsi quando la barca sta per affondare. Se vai in vantaggio in casa di una superpotenza e il primo pensiero del goleador è quello di definire "Pezzo di ..." qualcuno, si vede che i problemi dell'Ascoli Picchio sono diversi dall'avere scarsa alchimia, scarsa qualità, scarsa condizione. Ci sono guerre che si stanno combattendo e che non c'entrano nulla con Ternana, Cesena, Salernitana, Novara, Entella e le altre. Si giocano altrove. Ti fanno perdere le partite. E generano queste figuracce che i tifosi, ultras e non, sono stufi (giustamente!) di dover fare. Che effetto fa, signori dell'Ascoli Picchio, guardare la classifica e pensare che sarete voi, tutti voi, assolutamente voi, a riportare il derby con la Samb al Del Duca? Avete ancora un mese, forse meno, di tempo per cambiare una storia che sembra già scritta da un pessimo, pessimo, pessimo sceneggiatore...