Vaccino Astrazeneca e trombosi: ecco i dati sugli effetti avversi

Il documento dell'Aifa. L'Ema: "Seguire le linee guida delle società scientifiche"

Vaccinazione anti-Covid (Ansa)

Vaccinazione anti-Covid (Ansa)

Roma, 7 giugno 2021 - Il caso di una ragazza di 18 anni ricoverata in neurochirurgia a Genova, dopo una diagnosi di trombosi seno cavernoso seguita alla vaccinazione con AstraZeneca, ha riacceso qualche faro sulla sicurezza dei vaccini. In realtà, i dati mostrano che questi eventi continuano a essere estremamente rari.

Astrazeneca e J&J ai giovani, il Cts verso lo stop. Napoli cancella l'Open day

Quanto rare, lo dice un documento di approfondimento del Gruppo di lavoro Emostasi e Trombosi pubblicato dall'Aifa il 26 maggio scorso, che riporta i casi di trombosi verificatisi nei mesi passati in seguito alla somministrazione di Vaxzeviria, il nome del vaccino di AstraZeneca. Secondo il report, dai dati EudraVigilance, al 4 aprile, risultano 169 casi di trombosi dei seni venosi cerebrali e 53 casi di trombosi delle vene splancniche, spesso associati a piastrinopenia.

Vaccini ai ventenni: quali regioni ne hanno fatti di più. La mappa

In totale 222 casi su 34 milioni di dosi di vaccino somministrati nell'Area economica europea e nel Regno Unito: significa sei casi di trombosi ogni milione di iniezioni. Come a dire: la probabilità di sviluppare una trombosi dopo il vaccino AstraZeneca è dello 0,00065%. Il documento dell'Aifa cita anche il rapporto preliminare dell'Ema sviluppato nell'ambito della procedura europea di rivalutazione del vaccino Vaxzevria, in cui si è stimato un tasso di circa un caso ogni 100mila abitanti, grosso modo in linea con i casi riportati nei sistemi di farmacovigilanza del Regno Unito nel report del 20 maggio (309 casi a fronte di 23,9 milioni di prime dosi).

Covid Italia, il bollettino dell'8 giugno 

Italia

Al 26 aprile, in Italia, i casi riportati erano 34 per quanto riguarda le trombosi venose in sedi atipiche, 18 delle quali associate a trombocitopenia. Rispetto alle somministrazioni effettuate con Vaxzeviria, un'incidenza di 0,45 casi ogni 100mila vaccinati, "dato che potrebbe risentire della minor rappresentatività del campione italiano rispetto ai dati europei e anglosassoni".

Ema

La task-force dell'Agenzia Europea per i Medicinali (Ema), dal canto suo, suggerisce agli operatori sanitari Ue di seguire le raccomandazioni delle società scientifiche al momento di valutare i soggetti che presentano segni e sintomi di sindrome trombotica associata a trombocitopenia a seguito della vaccinazione con Vaxzevria (AstraZeneca) e COVID-19 Vaccine Janssen (Johnson & Johnson). L'Ema - come si legge nel documento pubblicato sul sito dell'Aifa - mette in particolare evidenza gli orientamenti forniti dalla Società internazionale di trombosi ed emostasi (International Society on Thrombosis and Haemostasis, Isth) e ricorda che la sindrome trombotica associata a trombocitopenia richiede una rapida identificazione e una gestione clinica urgente.

Le raccomandazioni nazionali e internazionali vengono aggiornate anche con il consolidarsi dell'esperienza acquisita nella gestione della sindrome trombotica indotta dall'eparina, condizione che presenta analogie con la precedente. La task force riconosce che esistono differenze tra le linee guida disponibili per la diagnosi e trattamento della sindrome, e raccomanda agli operatori sanitari, in particolare se non sono disponibili linee guida locali, di prendere in considerazione gli orientamenti provvisori dell'Isth sulla trombocitopenia trombotica immunitaria indotta dal vaccino. Inoltre, dal momento che la gestione della sindrome trombotica associata a trombocitopenia è in evoluzione, gli orientamenti potranno essere ulteriormente aggiornati in futuro. 

Leggi anche: Discoteche, verso riapertura a luglio con green pass