Sassuolo-Chievo, scende in campo l'esperienza

Domenica torna la serie A, probabile formazione

Sassuolo Chievo, Gazzola titolare (FotoFiocchi)

Sassuolo Chievo, Gazzola titolare (FotoFiocchi)

Sassuolo, 13 ottobre 2017 - Contro il ‘vecchio’ Chievo un Sassuolo ‘vecchio’? Possibile, anzi probabile: l’impressione è che infatti Cristian Bucchi scelga di affrontare la squadra più esperta della serie A (30,9 anni di media, nessuno come i clivensi, nella massima serie) facendo leva sull’esperienza dei suoi, ma anche tornando alla difesa a quattro, accantonata dopo la sconfitta di Torino.

Da una parte, è vero, ci sono assenze e infortuni che non permetterebbero al tecnico di schierare tre centrali – Letschert e Goldaniga sono out, e Peluso gioca con una protezione setto nasale fatturato, non la condizione ideale per sistemarsi al centro della difesa – come fatto in altre occasioni, ma dall’altra, per dirla con i sottintesi che accompagnano il Sassuolo verso una partita fondamentale, «è giusto in contesti del genere giochino i vecchi».

Dove ‘vecchi’ non è, ovviamente, riferito necessariamente all’età anagrafica della rosa (detto del Chievo, anche il Sassuolo ha comunque un’età media della rosa oltre i 26 anni) quanto piuttosto all’esperienza, ovvero quella la cui mancanza è emersa con prepotenza a Bergamo – sconfitta in rimonta – e in casa contro il Bologna – gol subito dentro un finale di gara malgestito – oltre che a Roma, contro la Lazio, quando il Sassuolo si è liquefatto consegnandosi agl avversari. Da qui in avanti, o almeno questo suggeriscono classifica e momento, è vietato sbagliare, e serve gente che all’attivo (e in curriculum) ha le battaglie che servono a fronteggiare l’undici di Maran, che a Reggio ha perso solo una volta su quattro ed è in serie positiva da quattro giornate.

Così, per gli under 21 Adjapong – tra l’altro infortunato - e Lirola ecco i due over 30 Marcello Gazzola e Federico Peluso per una linea difensiva dove il più giovane – mai successo, da inizio stagione – è il 29enne Francesco Acerbi, e che verrà schermata dal rientrante Magnanelli – classe 1984 – perno centrale di un centrocampo che torna a tre. Magari con anche più Biondini che Missiroli a contendere un posto a Duncan, appena rientrato dalla nazionale.

Quattro tre tre, insomma, ma lavori in corso al riparo delle porte chiuse del Ricci anche sulla fase offensiva: Matri – sempre a proposito di over 30 - c’è, né si prescinde da Berardi mentre la terza maglia è affare per tre: il Falcinelli provato esterno sabato contro la primavera, il Politano fin qua al di otto delle aspettative o magari Sensi, già avanzato nel tridente all’Olimpico. Con risultati non granchè, ma questa è un’altra storia…