Conti deposito, perché oggi sono più vantaggiosi. I rendimenti

Per i vincolati a 60 mesi, la redditività è salita del 129%. Per quelli a 36 mesi l’ascesa è del 137%

Banconote da 100 euro (Archivio Alive)

Banconote da 100 euro (Archivio Alive)

Prima erano vecchi conoscenti, oggi invece i conti deposito tornano a essere grandi amici dei clienti bancari. Complice in questa inversione di tendenza, che mette a rischio la reputazione dei conti corrente, sono i tassi d’interesse. Partendo dall’inflazione e il valore della moneta tutto ricade sugli interessi, che per un conto deposito sono molto più vantaggiosi di un tempo. 

Caccia al deposito più vantaggioso

Con l’inflazione galoppante, può dichiararsi ufficialmente aperta la caccia al conto deposito più conveniente. Il sito Facile.it ha fatto due conti, rilevando quanto le ricerche online per questo tipo di prodotto siano cresciute nell’arco dell’ultimo anno; per i conti deposito vincolati, parliamo infatti di un +141% rispetto al dato registrato nel 2021.

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Cosa è accaduto

Il nuovo smalto dei conti deposito, che vedono oggi accrescere la loro profittabilità, è un riflesso - tra i pochi positivi - dell'inflazione galoppante che da mesi sta erodendo la capacità di spesa delle famiglie italiane. Un trend che si associa all'ormai costante risalita del costo del denaro, che porta con sé un rialzo degli interessi rimasti per lunghi anni in negativo. Condizione che per quasi due lustri aveva reso convenienti i conti correnti, strumenti di spesa e di investimento, e abbattuto il rendimento dei conti deposito. La tempesta perfetta della recessione post-Covid e dell'inflazione vertiginosa causata dalla crisi energetica ha ribaltato l'assioma. Lo scenario oggi è capovolto: i conti correnti sono in perdita e iniziano ad avere un costo di gestione che per anni non hanno avuto, e i conti deposito sono tornati a offrire un rifugio e un rendimento minimo ma sicuro per i nostri soldi.

Il conto corrente arranca

L’Indicatore dei Costi Complessivi utilizzato da Facile.it, per capire concretamente quanti soldi si possono perdere tenendo risparmi ‘dormienti’ sul conto corrente, segna un incremento che dall’8% arriva fino al 34%. Che siano giovani o pensionati, i clienti che usano questo sistema su un conto corrente tradizionale rischiano oggi di buttare via dagli 87 ai 134 euro all’anno, e dai 27 ai 67 euro se si tratta di un conto online.

A questo si aggiungono i dati rilasciati dal Sole 24 Ore quest’estate, che indicano come i tassi di interesse medi lordi riconosciuti sulle somme depositate sui conti correnti delle famiglie siano calati di anno in anno, senza sosta: dallo 0,07% del 2017 si arriva allo 0,02% del 2022. Di contro i soldi depositati dagli italiani in banca, nel 2017, ammontavano a 1,4 miliardi mentre nel 2022 hanno superato quota 1,8 miliardi totali. 

I rendimenti: impennata fino al 4%

Al contempo per i conti deposito vincolati a 60 mesi, la redditività è salita del 129%, dall’1,75% fino al 4%. Per quelli vincolati ai 36 mesi l’ascesa è del 137% (rendimento dall’1,25% al 2,96%); si ferma a +91,5% la crescita per quelli a scadenza di 12 mesi). Per i conti deposito non vincolati si registra un piccolo incremento del guadagno, +36%, che non regge il paragone con i vincolati.

I tassi d’interesse svolgono dunque il loro ben conosciuto ruolo di ago della bilancia, per scegliere se ma soprattutto come tenere al sicuro i propri risparmi. Certo che si parli di conti deposito o correnti, è sempre un progresso rispetto al cliché dei soldi tenuti sotto il materasso… ma è grande la comprensione per chi, di questi tempi, sta attento anche al singolo centesimo.